In forte crescita la presenza di studenti stranieri all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (4,55%). Il dato, che allinea l’Ateneo emiliano agli standards europei, confermato anche dall’andamento delle immatricolazioni: ogni anno il 5% dei nuovi iscritti sono stranieri. In prevalenza provengono da Albania e Camerun e si indirizzano, soprattutto, verso le facoltà di Medicina e Chirurgia, di Economia e di Ingegneria.


L’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia va, dunque, assumendo sempre più le caratteristiche di una vera e propria ONU in miniatura, tanto è capace di favorire e sviluppare attraverso le sue iniziative didattiche contatti e confronti, pressoché, quotidiani tra etnie, culture e lingue assai diverse tra loro, espressione di nazionalità e Stati di ogni parte del mondo. L’analisi della presenza di stranieri iscritti all’Ateneo emiliano, che vanta la più alta incidenza di stranieri tra le università della Regione, offre, infatti, uno spaccato umano e sociale quantomai variegato ed eterogeneo.

La situazione
Al termine dell’anno accademico 2004/2005 risultavano, infatti, iscritti all’Ateneo emiliano ben 835 stranieri, corrispondenti al 4,55% della sua intera popolazione universitaria. Questo dato, molto singolare, rappresenta una vera e propria eccezione nel panorama nazionale, dove – secondo fonti del Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario- CNVSU – nel 2003 in Italia gli stranieri risultavano essere in tutto 31.100 (1,80%). Nello stesso anno nelle sedi accademiche di Modena e Reggio Emilia gli stranieri erano, invece, 745 (4,29%).

L’arrivo di studenti stranieri, sia a Modena che a Reggio Emilia, guardando retrospettivamente l’andamento degli ultimi sette anni, non ha – praticamente – conosciuto soste ed è andato – progressivamente – aumentando: si è passati da 315 nell’anno 1998/1999, primo anno della nuova realtà accademica a ‘rete di sedi’, fino a raggiungere l’elevato numero attuale.

Nazionalità più rappresentative
Complessivamente dal punto di vista della provenienza geografica questi stranieri rappresentano 82 diverse nazionalità, con un netta prevalenza di albanesi (224 – 26,8%), camerunesi (137 – 16,4%), greci (51 – 6,1%), marocchini (42 – 5,0%), seguiti da tedeschi (36 – 4,3%), russi (26 – 3,1%), svizzeri (25 – 3,0%), romeni (24 – 2,9%), tunisini 16 – 1,9%) e israeliani (13 – 1,6%).

Se per greci, israeliani e svizzeri la tendenza rispetto a 9 anni è in calo (nel 1996 queste nazionalità costituivano rispettivamente il 40,6%, il 7,8% ed il 7,4% di tutti gli stranieri iscritti all’Università di Modena), per albanesi, camerunesi, marocchini, russi è in evidente espansione: nel 1996, infatti, gli albanesi erano appena l’1,6%, i camerunesi il 4,5%, i marocchini il 2,0%, ed i russi erano praticamente assenti.

Facoltà più gettonate
E’ interessante vedere come si distribuiscono queste centinaia di stranieri. Quali interessi culturali hanno? A quali occupazioni guardano per il loro futuro? Indagando più da vicino quali sono i corsi di laurea privilegiati nelle loro scelte si nota che un quinto (174 – 20,84%) si indirizza verso la facoltà di Medicina e Chirurgia, mentre un altro consistente numero è attratto dalla facoltà di Economia “Marco Biagi” (144 – 17,25%) e dalle facoltà di Ingegneria (144 – 17,25%). Notevolmente gettonate anche le facoltà di Giurisprudenza (95 – 11,38%) e di Farmacia (87 – 10,42%), seguite da Lettere e Filosofia (64 – 7,66%). A livello europeo, invece, gli ordini di preferenza sono per Medicina e Chirurgia (21,1%), Economia (12,7%) e Lettere e Filosofia (10,9%).

Particolare curioso è che gli albanesi preferiscono in assoluto gli studi di diritto (55 iscritti), di economia (44) e di ingegneria (36). Al contrario i camerunesi optano in maggioranza per gli studi medico-sanitari (41) ed ingegneristici (33).

Laureati
Comincia ad essere altresì soddisfacente la quota di stranieri che riesce a concludere gli studi: i laureati sono passati da 29 nel 1998/1999 (1,67% di tutti i laureati dell’Ateneo) a 79 nel 2003/2004 (2,39%). Per il 2004/2005 il dato non è ancora definitivo, in quanto mancano alcune sessioni di laurea. Ma, la situazione indica un ulteriore incremento della quota di laureati stranieri per questo anno accademico.