Sono 26.538, quasi un migliaio in più rispetto allo scorso anno, gli studenti delle superiori modenesi che da lunedì 19 settembre saranno tutti sui banchi di scuola. A loro, ai loro insegnanti e alle loro famiglie, ai dirigenti e a tutto il personale è rivolto il messaggio del presidente della Provincia Emilio Sabattini e dell’assessore all’Istruzione Silvia Facchini che sottolinea l’incertezza con la quale si apre l’anno e richiama tutti al senso di responsabilità.

Per i ragazzi significa avere ben chiaro che “non esiste una “scuola perfetta” se voi non ci mettete tutto in termini di passione, entusiasmo, fiducia, impegno, senso critico. Edifici, insegnanti, programmi, offerte formative sono strumenti con cui voi stessi dovrete costruire il vostro futuro. Oggi vi sembra un’impresa facile, ma è la sfida più grande che possiate affrontare”.

Sono soprattutto gli interrogativi legati all’attuazione della riforma, però, a segnare l’avvio dell’anno scolastico. “Dobbiamo fare di tutto per tenere a scuola i ragazzi il più a lungo possibile, almeno fino ai 16 anni” sottolinea l’assessore Facchini richiamando l’opportunità offerta a circa 500 studenti di frequentare i percorsi integrati scuola e formazione previsti dalla legge Bastico proprio per contrastare l’eccessiva precocità della scelta fissata dalla riforma.

In vista della Conferenza unificata Stato – Regioni di giovedì 15 settembre dedicata proprio all’esame dello schema del decreto legislativo sul 2° ciclo, inoltre, l’assessore Facchini giudica “impensabile applicare la riforma già dal prossimo anno: non c’è chiarezza rispetto a programmi, tempi, modalità attuative, risorse finanziarie, natura dei titoli in uscita dai percorsi scolastici e loro spendibilità per università e professioni; manca una norma transitoria di passaggio dall’attuale sistema al nuovo e, infine, manca la definizione delle competenze e dei modi di trasferimento delle risorse professionali alle Regioni. Come facciamo in questa situazione – si domanda l’assessore – con l’attività di orientamento per chi si deve iscrivere alle superiori entro gennaio?”.

Ma gli effetti della riforma si sono già iniziati ad avvertire nelle scelte degli ultimi anni “con la consapevolezza che rischia di delinearsi un futuro con scuole di serie A e scuole di serie B, una scuola per studiare e una scuola per lavorare” afferma Facchini. Pur meno evidenti che a livello nazionale, infatti, i dati modenesi confermano un accentuato calo di iscrizioni negli istituti professionali e tecnici “nei quali, comunque, Modena ha saputo svolgere un prezioso lavoro di qualificazione” ricorda l’assessore.

“La Provincia, in ogni caso, rinnova il proprio sostegno all’autonomia scolastica – spiega Silvia Facchini – confermando e sviluppando iniziative nel campo della formazione degli insegnanti, della sperimentazione delle nuove tecnologie per la didattica, delle azioni di orientamento nelle medie inferiori e nelle superiori”.