Arriva la sanatoria salva punti per tutti gli automobilisti a cui sono state attribuite infrazioni senza essere stati identificati alla guida dell’auto multata. Il provvedimento che restituira’ i punti agli automobilisti dopo che la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la decurtazione di punti senza l’indentificazione del conducente, verra’ portato domani in pre-consiglio dei ministri in vista quindi di una sua approvazione in settimana.


Il decreto restituira’ i punti a tutti gli italiani a cui e’ stata contestata un’infrazione senza essere identificati alla guida dell’auto e non solo a quelli che hanno fatto ricorso.I proprietari dell’auto che si opporranno a fornire il nome del ‘vero’ conducente rischiano pero’ una multa fino a 2000 euro.

Il provvedimento, spiegano al ministero dei Trasporti, sara’ composto da un unico articolo che, nel primo comma, risolve le lacune lasciate aperte dalla sentenza dei giudici costituzionali, ribadendo per i proprietari dell’auto l’obbligo di fornire i dati del conducente responsabile della violazione degli articoli del codice. In caso di rifiuto, stabilisce una multa che va da 500 a 2.000 euro, a seconda della gravita’ dell’infrazione.


Il secondo comma si occupa invece della ri-attribuzione dei punti ai soggetti che hanno subito la decurtazione senza che sia stato identificato il conducente. Si tratta, insomma, della gran parte degli automobilisti italiani, quelli cioe’ che hanno ‘scoperto’ di aver commesso l’infrazione solo quando si sono visti recapitare a casa multa e comunicazione dei punti decurtati. Per riottenere i punti perduti sara’ comunque necessario che l’interessato presenti un’istanza. Le modalita’ e le procedure per ottenere la riattribuzione dei punti saranno pero’ oggetto di un successivo decreto interministeriale.


La presentazione di questo provvedimento potrebbe infine essere l’occasione per rimettere mano alla contestatissima norma che prevede la confisca del motorino come risultato dalla violazione di alcune norme del codice, come quella che vieta il trasporto di un passeggero per i ciclomotori di bassa cilindrata o per chi viaggia senza casco. Al ministero ritengono infatti che in sede di conversione del decreto ‘salva-punti’, il Parlamento potrebbe rimettere mano alla norma introdotta a sua volta con un emendamento parlamentare al decreto che rinviava l’introduzione del patentino anche per i motorini. E ripensare cosi’ ad una migliore formulaxione del provvedimento che negli ultimi giorni ha scatenato la rivolta di tanti motociclisti.