Duecento nuovi pazienti all’anno alle prese con l’anoressia e la bulimia, nel 90% dei casi ragazze adolescenti impegnate in una lotta quotidiana contro gravi disturbi dell’alimentazione che ormai pero’ colpiscono anche i piu’ piccoli. Sono in preoccupante aumento, infatti, i bambini – in questo caso indifferentemente maschi e femmine – che gia’ all’asilo rifiutano il cibo come forma di protesta o manifestano il loro disagio mangiando in modo esagerato.


L’allarme arriva dal Centro per i disturbi del comportamento alimentare in eta’ evolutiva del policlinico Sant’Orsola di Bologna, intitolato nella mattina – presenti il rettore Pier Ugo Calzolari e gli assessori alla Sanita’ di Regione, Provincia e Comune – alla memoria della dottoressa Annarosa Andreoli, una delle prime negli anni ’90 ad attirare l’attenzione del servizio sanitario pubblico su queste nuove patologie emergenti soprattutto fra le adolescenti. Una ”malattia delle donne”, l’ha defini’ in Tv proprio la dottoressa Andreoli, che oggi sta contagiando anche bambini di 9-10 anni e perfino meno, ”che esprimono cosi’ – spiega il prof. Emilio Franzoni – il disagio verso uno stile di vita con troppe ansie, il timore di non essere adeguati, di non essere all’altezza delle aspettative dei genitori”.


”Oggi ci dobbiamo preoccupare dell’abbassamento dell’eta’- ha sottolineato infatti il prof.Franzoni, che dirige l’ Unita’ operativa di Neuropsichiatria infantile e Disturbi del comportamento alimentare che incorpora il Centro, riconosciuto l’anno scorso ‘a valenza regionale’ – Le insegnanti di scuola materna e di asilo nido ci segnalano sempre piu’ spesso casi di bimbi che attraverso il cibo comunicano il loro disagio”. Una forma di protesta che nel caso di bambini cosi’ piccoli, ha motivazioni diverse da quelle che spingono gli adolescenti a ingozzarsi merendine o a rifiutare il cibo magari per assomigliare alla velina di turno. Dal 2000, quando il Centro e’ diventato operativo grazie anche al contributo dei privati come la Fondazione Banca del Monte di Bologna e Ravenna e del volontriato, in cinque anni sono passati di qui oltre mille adolescenti fra ragazze (il 90%) e ragazzi, per la maggior parte dell’Emilia-Romagna ma provenienti anche da altre regioni in particolare del Nord Italia. Ad occuparsi dei loro problemi tra reparto, ambulatori, Day hospital e consulenze ci sono cinque medici, quattro psicologi, quattro tecnici di fisioterapia e un’ equipe di infermieri. E’ inoltre in progetto una Casa d’accoglienza, a cui stanno lavorando i volontari del Fanep (l’associazione famiglie neurologia pediatrica) e dell’ ”Associazione Annarosa Andreoli” (nata dopo la sua scomparsa avvenuta tre anni fa) che potrebbe sorgere a Varignana in un edificio di proprieta’ della Opera Padre Marella.


”Il Centro ha le risorse adeguate e con l’intitolazione alla memoria di Annarosa Andreoli esce dalla fase pioneristica per diventare punto di riferimento della rete regionale”, ha sottolineato l’assessore alla Sanita’ dell’Emilia-Romagna Giovanni Bissoni ricordando che il servizio sanitario regionale ha preso in carico (dati 2001) oltre 3.200 pazienti con disturbi del comportamento alimentare, di cui il 54% tra i 14 e i 25 anni.