Calabria e Valle d’ Aosta
sono le regioni dove si registra la minore efficienza nel sistema sanitario, mentre Emilia Romagna e Lombardia risultano essere le piu’ virtuose. Il dato emerge dall’ Indice di performance sanitaria (Ips) realizzato dal centro demoscopico Cierre Ricerche.


Lo studio ha preso in considerazione cinque indicatori: il disavanzo/avanzo economico; durata in carica dei direttori generali di aziende ospedaliere e aziende sanitarie locali; indice comparativo di performance; indice di attrazione e indice di fuga. I risultati della ricerca vedono in testa l’Emilia Romagna che ottiene un Ips pari a 376,7 punti, seguita da Lombardia (358,1), Umbria (354), Toscana (348,2) e Puglia (339).

In coda alla classifica si pone la Valle d’ Aosta (92 punti), preceduta dalla Calabria (220,3), dalla Basilicata (229,4), dal Lazio (240,6) e dal Trentino Alto Adige.

Per quanto riguarda l’equilibrio finanziario, secondo la ricerca, e’ la Puglia la regione piu’ virtuosa con un avanzo di 22,5 euro pro-capite; solo altre due regioni registrano un avanzo: la Lombardia e la Toscana (rispettivamente con 3,8 euro e 2,4 euro). Tra le altre regioni registrano disavanzi che vanno dai 6,7 euro pro-capite dell’ Emilia Romagna agli 8,3 della Calabria e ai 13,4 dell’ Umbria. Fanalino di coda della graduatoria risulta il Trentino Alto Adige, con 495,2 euro pro-capite ottenuto dalla media fra i risultati gestionali delle due Province Autonome di Bolzano e di Trento (rispettivamente con 599,4 e 394,4 euro). E’ proprio al Trentino Alto Adige, che va il primato della piu’ elevata durata media in carica dei direttori generali 5,7 anni, seguito a distanza dall’ Emilia Romagna e dall’ Abruzzo, entrambe con un valore pari a 3,8 anni.


La palma per la durata media inferiore va a Valle d’ Aosta (1,8 anni) e Calabria (1,6 anni).

Sul podio per l’ indice comparativo di performance salgono tre regioni: Umbria, Sicilia e Campania, con un indice pari a 0,93.
Con uno scarto risicato seguono Puglia ed Emilia Romagna, entrambe con 0,96. Ultime in graduatoria Valle d’Aosta e Lazio, con un indice rispettivamente di 1,14 e 1,10, precedute da Molise e Veneto entrambe con valore pari a 1,09.

La ricerca ha preso in esame anche l’ indice di attrazione (dato dalla percentuale di ricoveri di pazienti provenienti da altre regioni sul totale dei ricoveri della regione in esame) che vede primeggiare il Molise, seguito da Umbria e Emilia Romagna e l’ indice di fuga dato dalla percentuale di ricoveri di pazienti in altre regioni diverse da quella di residenza: il valore piu’ contenuto spetta alla Lombardia (3,8%). Seguono nella graduatoria la Sardegna (4%), il Veneto (4,7%), la Toscana (5,5%) e la Sicilia (5,8%). A diffidare delle strutture sanitarie presenti nella propria regione sono soprattutto i calabresi (13,2%), i lucani (24,2%), i valdostani (20,8%). In particolare, per la Calabria, su un totale di 355.812 ricoveri ben 46.796 sono quelli effettuati in altre regioni.