Un concerto per la pace, per promuovere la convivenza civile tra due popoli in lotta da troppo tempo, i palestinesi e gli israeliani, partendo dal linguaggio universale della musica. Il 4 settembre, in piazza Santo Stefano, alle ore 21,30 suoneranno due gruppi musicali: Salam Baladi (palestinese) e HaBrera HaTiveet (israeliano).


L’iniziativa, organizzata dalla Scuola di Pace Monte Sole e dalle Associazioni degli Studenti Palestinesi e Israeliani a Bologna, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, la Provincia e il Comune di Bologna, è realizzata nell’ambito di Bologna Estate(Bé!) e concluderà il programma della rassegna Bolognese.

“Questo concerto è un piccolo contributo all’incontro tra i popoli e alla politica di pace, in un momento in cui, anche in ambito italiano, si affacciano fondamentalismi di tutti i tipi ( tra cui quello laico)”. Il processo di pace , secondo Ronchi, va sostenuto fortemente e le Istituzioni, devono combattere il fondamentalismo in ogni modo, trovando strade di confronto per costruire rapporti tra le persone, a prescindere dalla razza o dalla religione. “In quest’ambito – ha aggiunto l’Assessore- le politiche culturali possono svolgere un ruolo molto importante, aiutando a comprendere la ricchezza degli altri”. “La pace – ha concluso – non è un’utopia: si può realizzare ed è questo il grande messaggio che le democrazie occidentali devono promuovere per essere credibili”. L’Assessore ha infine sottolineato la scelta non casuale di Bologna per lo svolgimento del concerto, quale città di apertura e di dialogo, con una vocazione alla pace.

“Siamo felici di promuovere questa iniziativa dal linguaggio universale – ha detto la direttrice della Scuola di Pace di Monte Sole Nadia Baiesi – che può dare l’immagine concreta della possibilità di continuare a mantenere aperto il dialogo”.
“Ci interessa – ha aggiunto – dare forza, in particolare, a tutti i gruppi e le realtà che vogliono mantenere aperto il canale della non violenza, in linea con gli obiettivi della Scuola di Monte Sole”.

“Il concerto è un segno di come la pace possa essere costruita dal basso, dalla buona volontà dei singoli – ha riferito Matteo Festi, incaricato per le Politiche della pace della Provincia di Bologna”. Secondo Festi “i buoni rapporti tra studenti e la realizzazione di iniziative di questo genere offrono un segno tangibile di quale sia la strada da percorrere”.

“Si tratta dell’iniziativa più importante della stagione”, ha affermato Aldo Bacchiocchi presidente di Bologna Turismo. Bacchiocchi ha definito le associazioni degli studenti israeliani e palestinesi “una risorsa da valorizzare all’interno della realtà bolognese” ed ha auspicato che si sviluppi un’identità di Bologna come città della pace.

“Nella nostra terra saremmo forse avversari ma qui a Bologna, siamo diventati amici e abbiamo trovato un linguaggio comune”. Così secondo i rappresentanti dell’associazione palestinese è nato il messaggio augurale che aprirà il concerto: un breve testo che verrà letto in arabo, ebraico e italiano e nel quale verranno evidenziati i sogni e le speranze dei Popoli a favore della pace.
Il concerto è gratuito.