Mano pesante contro chiunque, italiano o straniero, sfrutta manodopera clandestina, ma anche dure critiche alla legge Bossi-Fini sull’immigrazione.
È la posizione della Cisl di Modena, che interviene sugli ultimi due casi di lavoro nero scoperti dalla Polizia municipale.

«Chiediamo sanzioni esemplari e certe a carico degli sfruttatori e dei loro committenti – dice Giuseppe Cocozza, componente della segreteria provinciale Cisl – Nello stesso tempo, però, questi episodi confermano il fallimento della legge Bossi-Fini sull’immigrazione. La programmazione dei flussi è insufficiente e non soddisfa le esigenze di reclutamento di manodopera delle imprese locali. Occorre regolarizzare gli immigrati che lavorano da tempo e hanno tutto l’interesse a uscire dal sommerso, aiutandoli a liberarsi dai ricatti e dallo sfruttamento. In caso contrario – conclude l’esponente della Cisl – si rischia di far diventare il lavoro nero non più l’eccezione, bensì la regola».