Il mare e le spiagge sono state le prime vittime della crisi del turismo ma anche del maltempo a Ferragosto. In questa stagione estiva, che gia’ secondo i primi consuntivi degli operatori del settore sembra destinata ad essere archiviata come tutt’altro che positiva, non si e’ salvato da un bilancio negativo neppure il periodo delle ferie per eccellenza. Il classico appuntamento con la vacanza del 15 agosto e’ stato disertato anche dal consueto ‘sold out’ ovunque. Lo zampino di nuvole e piogge ha poi fatto il resto, lasciando chiusi pure gli ombrelloni.


A Ferragosto, ha sottolineato il Sindacato italiano balneari (Sib che associa 10.000 imprese e aderisce a Fipe-Confcommercio) in Italia si e’ registrato un calo di presenze sulle spiagge pari al 25% al centro-nord e del 10% al sud. Nel primo caso, ha rilevato il presidente del Sib, Riccardo Borgo, la causa e’ da imputare fondamentalmente al maltempo: il fine settimana a cavallo di Ferragosto e’ stato contrassegnato da condizioni meteorologiche pessime. Quanto alla flessione segnata anche dalle imprese balneari al sud, ”cio’ rispecchia l’andamento di tutta la stagione – ha detto Borghi – basti pensare al bilancio gia’ segnato dal 2005 nei mesi di giugno e luglio scorsi, quando per esempio la Calabria ha avuto una flessione rispettivamente del 25% e del 20% sullo stesso periodo del 2004. Se neanche il mese di agosto fa miracoli – ha aggiunto – credo si possa cominciare a dire senza esitazioni che e’ stata una stagione nera”.

Da un lato, ha proseguito, ”l’andamento dell’economia europea al ribasso pesa negativamente sulle vacanze e sulla spesa ad esse destinata, dall’altro anche il tempo ci ha traditi brutalmente e le vacanze in molti casi si sono concluse prima delle intenzioni. E cosi’ nei giorni a cavallo di Ferragosto non c’e’ stato il tutto esaurito, previsto inizialmente”.
Un mancato ‘sold out’ che non ha interessato solo le spiagge: ”E’ stato a macchia di leopardo e ha riguardato soprattutto le localita’ con minore capacita’ di appeal e che hanno investito di meno per darsi una identita”’, ha sottolineato il direttore dell’Assotravel Francesco Granese, confermando la tendenza. ”A Ferragosto – ha detto – non c’e’ stato il tutto esaurito ovunque come e’ sempre stato negli anni precedenti. Un segnale che potrebbe essere non estremamente preoccupante se il mese di settembre confermasse il trend positivo degli ultimi 5 anni”.


Intanto anche il primo consuntivo stilato dall’Associazione nazionale agenzie di viaggio e turismo aderente a Confindustria non e’ affatto roseo: l’estate 2005 – dice il bilancio – salvo formidabili rimonte di settembre, si appresta ad essere archiviata con una riduzione del 7% per le presenze di stranieri nel Belpaese e del 5% per il turismo interno. E, se e’ ”buona” la performance delle principali citta’ d’arte (Roma, Firenze, Venezia) ”che hanno tenuto anche rispetto alla caduta di presenze del mese di luglio” e degli agriturismo, in lieve crescita, sottolinea Assotravel, non va bene per il mare, quest’anno ‘snobbato’ soprattutto dai tedeschi. Per le destinazioni balneari, rileva infatti, si segnala ”il persistere della sofferenza soprattutto per quelle meno consolidate, che hanno risentito del generale decremento degli arrivi dall’estero (tedeschi in primis, non compensati dagli incrementi degli scandinavi e slavi)”.


Il maltempo ha poi colpito anche i locali da ballo, i cui gestori stanno facendo i conti con una stagione in chiaroscuro, che ha premiato quelli al chiuso e penalizzato quelli all’aperto. In Emilia Romagna, dove forte e’ il binomio mare-divertimento, il calo degli incassi dell’estate 2005 e’ del 10%, secondo il presidente regionale del Silb (Sindacato italiano locali da ballo), Michele Moretti. ”Certo, ci sono situazioni di nicchia e a qualcuno e’ andata bene – ha spiegato – ma complessivamente la stagione e’ andata meno bene del previsto. Per qualcuno e’ stato un disastro. Il Ferragosto poi micidiale”.