Suonare il tamburo gigante degli indiani Lakota ed entrare con il corpo in un libro di Bruno Munari. Guardare il mondo con gli occhi di una formica e individuare strane creature al microscopio. Saltare su tappeti sensibili che ricreano giardini dipinti e ascoltare, attraverso un originale congegno, la voce delle piante. Con circa 30 appuntamenti in tre giorni, la quinta edizione del Festival filosofia, in programma dal 16 al 18 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo, spiegherà i sensi – tema di quest’anno – anche a bambini e ragazzi dai 4 ai 17 anni.

E mentre genitori e insegnanti potranno ascoltare le lezioni magistrali di Salvatore Veca, Alfonso Iacono e Sergio Viti su come dare risposte alle grandi domande dei più piccoli e sulla “filosofia alle elementari”, i bambini potranno imparare divertendosi con laboratori, spettacoli e installazioni.

A Modena, con l’aiuto di uno schermo televisivo e di una telecamera, si potranno inventare immagini fantastiche immaginando di guardare il mondo con gli occhi di un insetto. Il laboratorio, che si intitola “Macro. Con gli occhi di una formica”, è in programma nel Cortile del melograno, che ospita anche “Micro. Le meraviglie dell’invisibile”, percorso tra scienza e arte che consente di catturare al microscopio creature strane e inaspettate (prenotazioni dal 1 settembre al numero 059 246287 dalle 10.30 alle 12.30).
Sempre a Modena, la biblioteca civica Delfini propone lo spettacolo “Viaggio nel mondo dei cinque sensi”, portato in scena dalla compagnia “Gli eccentrici Dadarò” con diverse tecniche teatrali: clownerie e teatro d’attore, magia e pupazzi, giochi di coinvolgimento e musica dal vivo.
Al Palazzo dei musei, inoltre, il percussionista Luciano Bosi eseguirà brani con il santur dell’Iran, dal suono dolce e ammaliante, il gong cinese, che evoca il ruggito della tigre, e il grande tamburo sciamanico Tungur, mentre i bambini potranno sperimentare direttamente i tamburi del Ghana, lo xilofono gigante dell’Uganda e il tamburo gigante Pow wow degli indiani Lakota (prenotazioni dal 1 settembre al numero 059 2032121 dalle 8 alle 13).

Per rendere omaggio a Bruno Munari, una delle figure più significative del ‘900 nel campo del design, della pubblicità e dell’editoria, Carpi ricreerà, attraverso proiezioni e installazioni tridimensionali, le immagini di un suo libro, intitolato “Nella notte buia”.
Nella Torre dell’Uccelliera del Palazzo dei Pio e in biblioteca i ragazzi saranno così invitati a scoprire, con la sola guida di una minuscola luce, ciò che accade sui tetti, nell’erba di un prato popolato di insetti, in una grotta che nasconde un tesoro. Seguendo il suggerimento dell’installazione, due laboratori permetteranno di costruire libri personalizzati utilizzando materiali diversi e di realizzare talismani portafortuna.

Le tecniche e i concetti della prospettiva rinascimentale saranno al centro del laboratorio “I segreti dell’ombra”, in programma al Palazzo ducale di Sassuolo (prenotazioni dal 1 settembre al numero 0536 1844716/718 dalle 8 alle 13). Realizzato da Gianni e Stella Maglietta per l’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, il laboratorio permetterà di comprendere come nasce un disegno prospettico a partire dalla luce e dall’ombra e di eseguire ritratti, nature morte, paesaggi o semplici disegni geometrici.
La Casa del parco di Sassuolo proporrà, invece, “Il giardino dipinto”, azione teatrale su tappeto sensibile, coproduzione del Teatro Metastasio stabile della Toscana e del Teatro di piazza o d’occasione per la regia di Francesco Gandi e Davide Venturini. Nel giardino creato dal pittore Rebwar Saeed, dove si intrecciano i colori del paesaggio naturale curdo e le armonie geometriche del giardino islamico, bambini e ragazzi seguiranno un itinerario immaginario attraverso quattro porte che conducono ad altrettanti giardini.
Il parco del Palazzo ducale ospiterà, infine, “La voce delle piante”. Attraverso un sistema che rileva le variazioni di resistenza elettrica, si potrà infatti percepire il movimento della linfa nei tessuti delle foglie, del fusto e delle radici delle piante. Le variazioni saranno convertite da un piccolo apparecchio in segnali sonori che consentiranno ai partecipanti di sentire come le piante reagiscono alla vicinanza, al tatto o alla luce del sole. Si potranno così ascoltare le “voci” del Pioppio nero e dell’Acero del monte.