Restano in carcere i quattro uomini che sabato pomeriggio a Bologna hanno picchiato un senegalese per un diverbio stradale gridandogli contro frasi razziste. Cade, pero’, l’aggravante razziale.

Lo ha deciso il gip di Bologna Gabriella Castore al termine dell’udienza di convalida, che si e’ svolta questa mattina al primo piano del palazzo di piazza Trento e Trieste, accogliendo la tesi dell’avvocato difensore Tiziana Zambelli secondo cui le lesioni non possono essere ricondotte a motivi di natura razziale.



I quattro uomini erano stati bloccati sabato pomeriggio nel capoluogo emiliano dopo aver picchiato e insultato con frasi a sfondo razzista un cittadino senegalese di 40 anni, con regolare permesso di soggiorno e domiciliato a Funo di Argelato, a pochi chilometri da Bologna. Riconosciuti dalla vittima, i quattro – Domenico Ciciriello, 25 anni, di Villa Castelli (Brindisi), Andrea Borrini, 30 anni di Brisighella (Ravenna), Federico Realini, 35 anni di Monza e Emanuele Mangone, 32 anni di Sant’Ilario d’Enza (Reggio Emilia) – sono stati bloccati da polizia e carabinieri con le accuse di rapina, lesioni aggravate dalla discriminazione razziale e minacce in concorso.


L’episodio e’ avvenuto nel tardo pomeriggio tra via Irnerio e piazza di porta San Donato. I quattro, che viaggiavano su una Fiat Punto, hanno aggredito l’extracomunitario che era su un motorino per un normale diverbio stradale. La vittima e’ stata poi medicata in ospedale per traumi ed escoriazioni e giudicata guaribile in sette giorni.