Compravano cuccioli di cani (Husky, Dalmata, Labrador, Doberman, Breton, Pincier) dai Paesi dell’Est, tutti entro l’anno di eta’, e li rivendevano con pedegree e certificazione sanitaria italiana, praticamente dieci volte il prezzo di acquisto.

I cuccioli, pero’, stremati dal lungo viaggio e da malattie come il cimurro – in quanto non venivano dubito vaccinati nei paesi di origine per risparmiare sui costi – spesso si ammalavano o morivano poco dopo l’acquisto. Dalle segnalazioni dei proprietari alla Guardia di Finanza di Bologna, e’ nata all’inizio del 2004 l’inchiesta che ha portato a 18 denunce per associazione a delinquere finalizzata alla illecita importazione dei cuccioli e a numerosi altri reati, contestati a vario titolo ai membri del sodalizio criminoso, tra cui una veterinaria di origine pugliese che realizzava in bianco la certificazione sanitaria, spesso somministranmdo agli animali anche antibiotici per far si’ che sembrasseso in buona salute.

Tutto ruotava attorno a E.M., titolare di un negozio di animali di Casalecchio di Reno (Bologna) che si occupava della importazione dei cani, in particolare dalla Slovenia, per poi “bonificarli” in vari allevamenti compiacenti: uno di questi, “Il Lupo bandito”, risultato solo fittizio, faceva capo a lui stesso. Gli altri interessati alle indagini si trovavano tutti in Emilia Romagna: uno a Granarolo, l’unico posto sequestrato per le cattive condizioni igieniche in cui venivano tenuti gli animali; due nel Reggiano, a Reggio Emilia e Bibbiano; e uno nel Veneto, a Galzignano Terme, in provincia di Padova.

Sempre a Granarolo, dove sono stati rinvenuti anche farmaci scaduti, si trovavano, in pessime condizioni igieniche, circa 150 cuccioli in attesa della vendita, chiusi in gabbie vicino ad altri animali, come mucche o uccelli. Secondo la Guardia di Finanza, solo nel 2003 il giro di affari si sarebbe aggirato attorno al milione di euro. Le indagini ipotizzano che l’importazione illecita di animali – il numero di animali accertato e’ di 15.000 cuccioli – possa aver avuto inizio fin dal 1991.


In un’altra operazione analoga, la Guardia di Finanza di Imola aveva sequestrato a fine giugno a Medicina, nel Bolognese, un rustico in cui sono stati trovati sei cani di razza Shar-pej in cattive condizioni di salute.