Il Tar dell’Emilia Romagna – Bologna, con l’ordinanza datata 8 luglio, ha rigettato l’istanza di sospensione presentata dal Comune di Montese nei confronti della delibera di ATO che, sostanzialmente, bocciava la richiesta da parte dell’Amministrazione comunale di affidamento “in house” del servizio idrico e di raccolta rifiuti affidandoli, invece, a Meta spa.

Con quella delibera, ATO, giudicava il piano industriale proposto da Montese come “non rispondente ai criteri dettati dalla normativa regionale”, rigettando in questo modo l’affidamento in house dei servizi e affidandoli, per il periodo transitorio 2005 -2006, a Meta spa. ATO ha, però, concesso a Montese così come ad altri Comuni la possibilità di presentare un nuovo Piano Industriale entro il 30 di Settembre per ottenere, una volta approvato dalla stessa Agenzia, la possibilità di gestione in House dei servizi.
Il Comune di Montese è ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, avanzando un’istanza di sospensione; istanza che, in questi giorni, è stata rigettata.

“La decisione del TAR – afferma il Presidente di ATO Ferruccio Giovanelli – altro non fa se non confermare quanto negli ultimi mesi abbiamo detto e fatto. La decisione di bocciare il piano industriale proposto da Montese affidando il servizio idrico e di raccolta rifiuti a Meta, che già gestisce i servizi di quasi la totalità dei comuni montani, non è stata presa a cuor leggero, ma frutto di un’attenta e dettagliata analisi che ha coinvolto per mesi i nostri tecnici. Il piano industriale proposto da Montese non era rispettoso dei criteri imposti dalla normativa: la scelta di affidare i servizi a Meta è stata una conseguenza”.