Questa sera alle ore 19.00, nello spazio di Officina delle arti, nell’ambito di Restate 2005, sarà inaugurata la mostra “No fly zone” , promossa dai Musei Civici per la cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei.

Il progetto della mostra “No fly zone” comprende proposte artistiche differenti, che trovano nella tematica del volo un punto di contatto. No fly zone come riferimento alla terminologia militare, zona temporaneamente non sorvolabile. Sei artisti invitati a confrontarsi in un’esposizione che trova nel site specific dell’Officina delle Arti di Reggio Emilia un luogo ideale per l’estrinsecazione dell’indagine prescelta; una zona “franca”, protetta all’interno dello spazio dato, dove possano cimentarsi nella proposizione di metaforici voli poetici, attraverso differenti discipline, pittura, video, performance, installazione e fotografia. Lo spunto per la scelta tematica riferita al volo è stato ripreso dal progetto video I am a bird now – inserito all’interno del progetto curatoriale di Francesca Baboni e Stefano Taddei – che verrà proiettato sulle pareti dell’Officina ( un promo video di 32 minuti realizzato per la mostra tratto da un film più esteso, Theory of Flight, già prodotto e coperto da diritti), un viaggio immaginario attraverso il volare, realizzato da Lieneke Anja Honbuchler, regista e video artista turca che opera principalmente tra Londra e Berlino. Del promo è stato prodotto un CD in edizione limitata, che verrà distribuito durante la performance di Andrea Saltini e gruppo Kobaiashy. L’installazione che accompagna il video è composta da una serie di artworks a tecnica mista su carta da modello intelata di Andrea Saltini – Pratiche verticali di abbandono- create appositamente per il progetto esteso Theory of Flight e presenti nella stessa versione del promo.


Nel video Go fly di Giovanna Ricotta l’artista-performer gioca sull’idea simbolica di prendere il volo. Liberamente ispirato allo scatto di velocità sui blocchi di partenza utilizzato nella disciplina sportiva del salto ad ostacolo, il video nell’atto del “saltare” prolunga e connette la volontà di Giovanna Ricotta ad altri e ulteriori “esperimenti” sinestetici. Le ali appese sul soffitto di Gianluca Fratantonio, in polistirolo e resina e poi dipinte, presenti anche nel progetto fotografico Prototype, partono dall’intuizione riferita ai pittori antichi che per eseguire le ali degli angeli usavano trarre ispirazione da quelle di uccelli e insetti. L’artista cambia visuale sostituendole con le ali di aeroplano, concetto che si lega all’ iconologia del contemporaneo, alla velocita’, al design, al confort ed ad una nuova idea di seduzione (le hostess) ma al contempo sono un rimando sempre vivo all’ ansia della catastrofe possibile, metafora della nostra società velocissima ed allo stesso tempo fragilissima. Nel video Top spin un giocatore di tennis in cima ad un tetto a Brooklyn, attende un aereo da colpire con una pallinata. E’ l’attacco frontale; pianificato atto di un coraggio ridicolo ed al contempo sfida grottesca.


Le creature sospese e leggere di Colette Baraldi, rimangono in attesa di scegliere se scendere tra Noi o allontanarsi verso nuove gabbie, in bilico tra una fuga verso l’altrove o un cammino verso le costrizioni del vivere civile, all’interno della “Voliera trasparente” dell’Officina, appese, sospese, cadenti e levanti. Il percorso si conclude con Rivkah Hetherington che interpreta il volo come passaggio intimo e sofferto dalla vita alla morte. Attraverso la libera interpretazione di frame tratti da scene del film Sussurri e grida di Ingmar Bergman, l’artista ripropone attraverso il rapporto tra le due sorelle Agnes ed Anna, la sofferenza emotiva del distacco: il volto sofferente della malata, la mano che copre il corpo con il lenzuolo, l’abbraccio dopo la morte, il confine con cui prima o poi ogni essere umano deve confrontarsi.

La mostra è realizzata in collaborazione con le gallerie Studio De Bonis e Condotto Nove per courtesy delle opere e sarà accompagnata da eventi collaterali.

La mostra prevede anche l’attivazione di un sito che rimarrà attivo per un anno www.noflyzone.it ( ora in fase di allestimento) e una brochure in sede con testo critico dei curatori Stefano Taddei e Francesca Baboni.



Sede: Officina delle Arti Via Brigata Reggio – Reggio Emilia


dal 2 luglio al 15 agosto


Orari : tutti i giorni martedì-domenica 21-24
lunedì chiuso


Ingresso libero