Nell’incontro informativo tenuto presso l’Amministrazione provinciale alla presenza degli Amministratori locali e del Presidente della Provincia, relativamente allo sgombero del ‘palazzo verde’ di via S. Pietro a Sassuolo, Cgil-Cisl e Uil pur ritenendo valido l’obiettivo che l’Amministrazione comunale si è data di affrontare i problemi relativi alla funzionalità dello stabile e alla sicurezza dei cittadini, reputano necessaria l’adozione di soluzioni atte a garantire i diritti e le prospettive abitative degli affittuari e di chi risiede nell’appartamento che ha acquistato.

Queste persone sono prevalentemente cittadini e famiglie stranieri che lavorano nel nostro paese e sono stati costretti o ad alti affitti, o in alternativa, all’acquisto degli appartamenti a prezzi ben oltre il valore di mercato. Persone che, a giudizio dei Sindacati, per garantirsi un tetto hanno subito la speculazione dei proprietari e di conseguenza meritano una particolare attenzione nelle risposte, in termini di offerta di alloggi a canone concordato e in rapporto al reddito, e di riconoscimento economico in relazione al valore dell’immobile di proprietà.

Una scelta che, ovviamente, non può premiare le agenzie immobiliari e che deve vedere anche il coinvolgimento del sistema bancario, responsabile di aver acceso mutui, in diversi casi, senza valutare il rapporto fra prezzo pagato per l’acquisto e valore effettivo dell’immobile.

Per queste ragioni, Cgil,Cisl e Uil, consapevoli dell’esigenza di tutelare la sicurezza dei residenti, reputano che la ricollocazione delle famiglie e dei cittadini debba avvenire attraverso la ricerca di un largo consenso, che per la prima fase riguarda appunto l’offerta di alloggi in affitto, e l’avvio di adeguate proposte economiche per i proprietari residenti.

Cgil,Cisl e Uil reputano, inoltre, fondamentale l’immediato avvio di un confronto sulle politiche della casa a Sassuolo e in tutto il comprensorio ceramico per evitare il ripetersi di emergenze sociali di questa natura.