Single, libere unioni e famiglie riconosciute: il matrimonio ha sempre meno attrattiva fra i giovani italiani, mentre aumentano le ‘nuove’ forme familiari. In umentano anche le famiglie con una sola generazione, in diminuzione le coppie con i figli.

Nel 2003 si attestano a oltre 5 milioni, circa il 23% delle famiglie, le ‘nuove’ forme familliari. Rispetto al 1993-1994 si è avuto un incremento del 5%. Lo dice l’Istat nel suo rapporto annuale sulle trasformazioni familiari italiane.

Fra le altre tendenze nella famiglia italiana, l’Istat segnala che continuano ad aumentare i giovani che vivono con la famiglia di origine: passano dal 28,8 al 34,9%, sorpassando anche la percentuale dei coetanei che vivono in coppia con figli (dal 41,9 al 27,9%). Fenomeno che esprime ancora un problema di tipo occupazionale (diminuiscono coloro che dicono di stare bene in famiglia, -5,5%), anche se tra questi giovani cresce sia la quota degli occupati (ma lavoro non stabile) sia degli studenti.

Diminuiscono le famiglie a due o più generazioni (dal 58,8 al 53,2%); all’opposto aumentano le famiglie con una sola generazione (dal 41,3 al 46,8). In crescita anche le famiglie ricostituite. Erano poco più di 1/4 nel 1994, hanno raggiunto il 40,3% nel 2003, ossia 724 mila unità.

Diminuiscono le coppie di fatto con figli (dal 48% al 45,1%). Quasi i 2/3 degli uomini e delle donne che vivono more uxorio è costituito da individui che non si sono mai sposati mentre il 30,5% dei primi e il 26,2% delle seconde è rappresentano da separati o divorziati. Nel 12,4% dei casi nelle libere unioni sono formate da almeno un vedovo.

Single sono oltre 3 milioni, in maggioranza (53,5%) uomini, con un’età media di 46 anni, contro i 52 delle donne. Gli uomini single sono più frequenti nella classe di età 25-44 anni, le donne single tra i 65 e i 74 anni.