Un giudice del distretto
di Orlando (Florida, Usa), G. Kenall Sharp, ha firmato venerdi’ un ordine di sequestro di tutti i cataloghi di Onna Ceramiche, azienda cinese con sede a Nanzhuang (provincia del Guangdong), che imitavano prodotti e merchandising delle ceramiche italiane Marca Corona spa e Viva srl. I cataloghi sono stati sequestrati nella tarda mattinata della stessa giornata nello stand dell’azienda cinese durante l’ultima giornata di Coverings, la fiera del settore ad Orlando.


Ne da’ notizia Assopiastrelle, l’associazione nazionale dei produttori di piastrelle di ceramica e di materiali refrattari.

Coordinati da Eliott Hoffmann (legale di Assopiastrelle per il mercato statunitense) gli avvocati David S. Oliver e John A.
Boudet (dello studio legale Greenberg & Traurig) avevano presentato infatti istanza al giudice che, nella propria sentenza, ha anche sancito l’immediato divieto ad Onna Ceramiche di diffondere i cataloghi incriminati.
Il dispositivo della sentenza d’urgenza prevede che tale vincolo si estenda anche alle controllate e collegate della stessa azienda cinese che, come risulta dal catalogo, sono attive ad Hong Kong (Universal Marketing Sales, Hutton Square 13), Canada (North America Office, Scarborough, Ontario) ed Italia (Bologna).


Per il presidente di Assopiastrelle Sergio Sassi, membro anche della Commissione Tecnica di Confindustria sulla tutela del made in Italy, ”e’ indispensabile procedere con ‘tolleranza zero’ nei confronti di chi imita prodotti ed immagini del made in Italy della piastrella, per riportare la competizione internazionale all’interno di standard di reciproca correttezza – ha spiegato -. Il sequestro realizzato durante Coverings 2005 rappresenta purtroppo solo la punta dell’iceberg: abbiamo gia’ in mano nuovi cataloghi che dimostrano come anche altre aziende cinesi abbiamo copiato prodotti di primarie aziende ceramiche italiane”.

Per Franco Vantaggi, direttore generale di Assopiastrelle, ”non possiamo piu’ sopportare questa sfacciata contraffazione di prodotti italiani di alto pregio da parte di scorretti operatori commerciali, in questo caso cinesi. Questa vicenda rende ancor piu’ evidente ed indispensabile, da parte di Bruxelles, la rapida applicazione del marchio di origine anche in Europa ed una veloce azione volta ad attivare misure antidumping contro operatori scorretti”.