La Provincia di Reggio Emilia è tra i vincitori del Premio nazionale Sfide 2005, indetto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per lo Sviluppo delle Economie Territoriali per promuovere e diffondere le migliori pratiche in materia di sviluppo integrato del territorio, realizzati da autonomie locali e soggetti intermedi a partecipazione pubblica.


Il progetto “Strategie territoriali e pari opportunità” promosso dalla Provincia e dall’ufficio delle Consigliere provinciali di Parità di Reggio Emilia, è risultato tra i più interessanti ed è stato inserito nel catalogo “Buone pratiche” di Sfide 2005.
Il progetto reggiano, insieme ad altri meritevoli, sarà divulgato attraverso il sito internet di Re-SET ed inserito in un Cd-rom che sarà distribuito nel corso della manifestazione Forum-PA 2005, a Roma dal 9 al 13 maggio prossimi.

Lunedì 9 maggio alle 15, durante il convegno che il prestigioso Salone nazionale dedicherà a Sfide 2005, verrà consegnato alla Provincia di Reggio Emilia un Diploma di merito: alla cerimonia saranno presenti l’assessore Loredana Dolci e le consigliere di parità Natalia Maramotti e Donatella Ferrari.


“Questo riconoscimento è per noi motivo di particolare soddisfazione – commenta l’assessore provinciale alle Pari opportunità, Loredana Dolci – E’ una spinta in più a proseguire con impegno nelle azioni che servono alla Provincia di Reggio Emilia, ma più in generale anche all’Italia, per raggiungere le pari opportunità tra donne e uomini in tutti i campi sociali, economici ed istituzionali”.

Il progetto “Strategie territoriali e pari opportunità” è finalizzato a diffondere la cultura della conciliazione tra impegni di cura e di lavoro da parte delle aziende, affinché progettino modelli organizzativi che tengano conto delle esigenze della conciliazione ed accedere ai finanziamenti previsti dall’articolo 9 della Legge 53/00 che riguardano le misure a sostegno della flessibilità d’orario. Il progetto è anche finalizzato a diffondere una cultura imprenditoriale tra i giovani in particolare mettendoli in condizione di conoscere gli stereotipi nella relazione uomo-donna che agiscono pesantemente anche sulla scelta del lavoro. Risulta infatti che le studentesse propendono in misura sensibilmente maggiore rispetto agli studenti nella scelta di iter formativi che predispongono a sbocchi occupazionali tradizionalmente femminili e soprattutto legati al lavoro dipendente.

Le strategie mirano di fatto ad eliminare le disparità di cui le donne sono oggetto nella vita lavorativa e nella progressione di carriera, in particolare in concomitanza con l’evento della maternità, favorendo, mediante una diversa organizzazione del lavoro, l’equilibrio tra responsabilità familiari e professionali.