L’Emilia-Romagna, dove e’ nata
l’idea di alberghi specializzati per i cicloturisti, ha anche la piu’ alta concentrazione di questo tipo di strutture: sui 42 bike hotel sorti in Italia, 17 sono concentrati lungo la riviera Adriatica.

Il dato e’ stato diffuso dal consorzio Italy Bike Hotels in occasione del Rimini bicycle show, il primo festival della bicicletta che si e’ tenuto alla Fiera della citta’ romagnola. Dopo il primo consorzio (il Riccione Bike Hotels, nato nel 1998), l’idea ha preso piede in altre 11 regioni.

Agli appassionati delle due ruote queste strutture specializzate offrono un deposito sicuro, un’officina interna con pezzi di ricambio, un rimessaggio per lavare e oliare la bici. Inoltre gli sportivi possono usufruire di massaggi, fisioterapia, sauna, bagno turco, palestra, lavanderia e dieta.

In Italia i cicloamatori sono circa due milioni, ma i veri appassionati sono i tedeschi. Secondo un’indagine compiuta in Germania dall’ADFC, il club ciclistico piu’ grande del mondo, i tedeschi in sella alla bicicletta nel 2004 erano 2,5 milioni, con il 63% delle vacanze in bici svolte all’estero. Tra i paesi piu’ gettonati per il cicloturismo, l’Italia e’ al quarto posto, dopo Svizzera, Olanda e Austria. Da Germania, Belgio e Paesi del Nord arrivano gruppi anche di 50-60 persone, qualcuno direttamente in bici. Si fermano una settimana e fanno dagli 80 ai 130 chilometri al giorno. Sembra che i tedeschi siano anche i piu’ disciplinati: niente cellulare, hanno sempre due borracce a testa, non si lamentano e non sfilano dal gruppo. Con i bike hotel e’ nato anche un nuovo mestiere: la guida ciclistica, che lavora presso gli hotel e concentra la sua attivita’ in primavera e in autunno.