“Il trasporto pubblico locale non è un pezzo di welfare rivolto a nicchie deboli della popolazione. In tempi rapidi deve diventare uno strumento in grado di rispondere in maniera efficace al grave problema dell’inquinamento”. Lo ha detto il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini intervenendo questa mattina alla Camera di Commercio al convegno ‘Il trasporto pubblico locale e la liberalizzazione dopo le gare’.

Il giudizio su questa prima fase della liberalizzazione non è del tutto positivo “visto che – ha osservato Sabattini – di fatto non c’è stata competizione. Forse la gara non poteva andare che così, visto che si arrivava da una situazione di monopolio. Ma ora bisogna passare rapidamente a una fase nuova che miri ad ampliare l’utenza del trasporto pubblico. Nessuna politica porterà molto lontano se si continuerà a mantenere le cose come sono, a puntare soltanto su studenti, anziani e stranieri”.

Uno strumento, secondo Sabattini, è ad esempio “l’ingresso dei privati nel capitale delle società. I bilanci degli Enti locali sono esausti e non in grado di sostenere politiche di ripiano”. Ma per attirare investitori privati occorre che le aziende diventino appetibili, “magari rendendo produttive le aree delle stazioni, che oggi sono luoghi del degrado ma potrebbero produrre business, così da alimentare lo sviluppo delle aziende di trasporto”. Serve, insomma, un “soggetto che sappia promuovere se stesso, che sia gestito in modo manageriale, che sappia intercettare soggetti privati per potenziare gli investimenti”. Ma è anche necessario – ha concluso Sabattini – interrogarsi sul dimensionamento delle aziende di trasporto pubblico: “Io credo si debba puntare a un sistema regionale, che offre economie di scala e consente una visione più ampia, favorendo ad esempio l’integrazione reale tra trasporto su gomma e ferrovia”.