Una nuova sfida per il volontariato: promuovere la “cittadinanza sociale” e contribuire alla realizzazione di un sistema integrato dei servizi sociali. Sarà questo il filo conduttore della quinta Conferenza regionale del Volontariato, in programma domani, sabato 5 febbraio. L’appuntamento a partire dalle 9 è alla Sala polivalente del Centro Congressi Atc, in via Saliceto 3, a Bologna.

Aprirà i lavori (ore 10) Gianluca Borghi, assessore regionali alle Politiche Sociali, dopodiché seguiranno diversi interventi – rapporto sul funzionamento del Comitato di gestione del fondo speciale, dei Centri di servizio, l’intervento del portavoce della Conferenza regionale del Terzo settore – e le relazioni sui lavori delle Conferenze preparatorie provinciali.

“L’incontro di domani anticipa un altro passo di grande importanza: lunedì prossimo – ricorda l’assessore Borghi – sarà discussa dalla Commissione Consigliare la nuova legge regionale sul volontariato, frutto di un dibattito che ha coinvolto le istituzioni, il volontariato e altri soggetti del Terzo settore. La Conferenza si colloca dunque in un contesto che presenta elementi di continuità rispetto allo scenario delle precedenti, ma anche fattori di innovazione. Molti dei temi affrontati a Modena nel 2000 e a Forlì nel 2002 devono trovare ancora una definizione o percorsi di soluzione certi, tra cui, per esempio, la riforma della legge 266 del 1991 e la riforma del welfare, incompiuta a livello nazionale. Sull’incompiutezza di questi due percorsi – prosegue l’assessore -, va evidenziato l’atteggiamento ben poco collaborativo del Governo nei confronti delle Regioni: in questi anni non sono state per nulla coinvolte nel processo di riforma, nonostante le loro specifiche competenze in materia, per molti aspetti esclusive, e la loro responsabilità diretta verso le realtà locali”.

“Al tempo stesso – conclude Borghi – non vanno dimenticate innovazioni importanti, come l’approvazione da parte della Regione Emilia-Romagna della legge 2 del 2003, ‘Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali’: un provvedimento rilevante per le implicazioni che riguardano il mondo del volontariato, dove circa il 72% delle organizzazioni iscritte opera nei settori socio-assistenziale e sanitario”.

In questo contesto si profila quindi la necessità di consolidare, insieme alle istituzioni e agli altri soggetti sociali, un ruolo nuovo per il volontariato; nuovo per la capacità di contribuire concretamente alla costruzione di un sistema partecipato di promozione della cittadinanza sociale e di servizi sociali. Domani si discuterà dunque di come il volontariato può e potrà sempre più “agire” in futuro in merito alla concertazione e programmazione di un sistema integrato dei servizi; dei rapporti tra volontariato e istituzioni attraverso l’applicazione del principio di sussidiarietà, intesa come intensità di relazioni regolate dal reciproco rispetto delle identità, dei ruoli e delle competenze; e della necessità di intendere il volontariato come soggetto impegnato a conseguire finalità di carattere sociale, civile e culturale, consolidando un’idea di società basata sull’affermazione dei diritti e delle responsabilità di tutti i cittadini.