La donna imprenditrice oggi guida 1.182.727 imprese italiane (primo semestre 2004), un impegno che incide per il 23,5% del totale delle imprese nazionali. Le aziende-donna sono per lo più lombarde (13,1%) e campane (10,5%). Il 32% è dedito al commercio e il 23,5% all’agricoltura.


E’ quanto emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio su dati primo semestre 2004 del Registro delle Imprese. E per valorizzare l’iniziativa delle donne la Camera di Commercio è attiva con il Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria
Femminile.

Sul piano regionale, sono le molisane le più ‘imprenditive’: 10.659 imprenditrici su una popolazione regionale femminile di
162.477 (6,56% sulla popolazione femminile totale), seguono le donne dell’Abruzzo (5,7%), Valle d’Aosta (5,6%) e Basilicata (5,5%). Rispetto allo stesso periodo del 2003, però, si è
avuta una leggera contrazione (-0,7%, nel primo semestre 2003 le imprese al femminile erano 1.190.986): 22 imprese femminili in meno al giorno.

“Nella nascita di nuove imprese – commenta Gianna Martinengo, presidente del comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile della Camera di commercio di Milano
– sappiamo che molto più spesso che per gli uomini, la motivazione delle donne alla creazione di un’impresa è la ricerca di un’occupazione. Solitamente i progetti intrapresi, in primo luogo nella definizione della business idea e, in secondo
luogo, nel bagaglio di conoscenze e competenze necessarie per ricoprire con successo il ruolo imprenditoriale, rispecchiano le abilità che le donne hanno sviluppato nella gestione dei propri ruoli tradizionali, sia familiare sia sociale, facendone una
ricchezza da utilizzare per la loro affermazione nell’ambito produttivo”.

Sul piano dei settori, al femminile sono il 48,5% delle imprese totali operanti nei servizi pubblici e sociali, con oltre 106 mila aziende. Di queste il 57,4% nei servizi generici e il 26% nelle attività ricreative, culturali e sportive. Il restante 12,6% nelle organizzazioni associative e l’11,6% nello
smaltimento dei rifiuti solidi e acque di scarico. Forte anche la presenza nella sanità e nei servizi sociali (38,7%). Tra le 1.182.727 imprese femminili il 32% opera nel settore del commercio, nell’agricoltura (23,5%), nel manifatturiero
(10,6%), attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca (9,7%), negli alberghi e nella ristorazione (6,9%).

E’ la Lombardia (13,1%) a registrare, sul territorio
nazionale, il maggiore numero di imprese composte da donne (155.469 in valore assoluto). La maggior parte operano nel commercio (29,5%), nei servizi alle imprese (18,5%), nel manifatturiero (14,1%). Seconda in classifica la Campania
(10,5%, con 123.604 in valore assoluto) nel commercio (39,8%) e nell’agricoltura (24,8%).
Seguono Piemonte (8,2%), Sicilia
(8,1%), Veneto (7,9%). In Emilia Romagna l’11,4% delle aziende femminili (83.053) è dedita ai servizi pubblici e sociali.

Se invece guardiamo alla presenza di imprese femminili sul totale delle imprese (maschi + femmine) vince il Molise: una impresa su tre è femminile (32,2%) seguita da Basilicata
(29,9%) e Abruzzo (28,3%).