Venerdì 3 dicembre 2004 al Michelangelo Business Center di Modena si è svolto il convegno conclusivo di “Equal Roc”, progetto di formazione, con un alto valore aggiunto di innovazione, realizzato in partnership da Modena Formazione, Consorzio Solidarietà Sociale, IAL Emilia Romagna, CEIS, CNI ECIPAR, Cerform, IFOA, ECAP Emilia Romagna avendo come referenti istituzionali il Fondo sociale dell’Unione Europea, il Dipartimento per le politiche del lavoro e dell’occupazione a tutela dei lavoratori del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’Assessorato scuola, formazione professionale, università, lavoro e pari opportunità della Regione Emilia Romagna.

Al convegno hanno svolto interventi il Presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini, Loretta Garuti (direttire Modena Formazione), Giampietro Cavazza (project leader Equal Roc), Antonietta Cacciari (studio META Associati, Perdita Wingerter e Wolfgang Eiseinreich (in rappresentanza dei partner internazionali); Il giornalista Eugenio Tangerini ha moderato una tavola rotonda con Mariangela Bastico (Assessore Formazione Professionale della Regione Emilia Romagna), Francesco Falcone (Segretario UST Cisl Modena), Franco Frigo (Responsabile Progetto Formazione Continua ISFOL), Flaviano Zandonai (Responsabile Centro Studi CGM), Stefano Camatti (Imprenditore Azienda Phema).



Equal è una iniziativa finanziata dal Fondo Sociale Europeo per combattere le discriminazioni nel mercato del lavoro, sperimentando nuovi modi di intervento; a Modena Equal Roc, in base alle caratteristiche del mercato del lavoro nel territorio provinciale, ha individuato l’adattabilità e la competitività dei lavoratori e delle imprese come requisiti necessari per rispondere ai cambiamenti strutturali dell’economia e dell’organizzazione del lavoro, che diventa sempre più “esigente” e flessibile. Ha selezionato come destinatari del progetto i lavoratori non qualificati e con competenze a rischio di obsolescenza, i lavoratori in mobilità dal Sud dell’Italia e del mondo, i lavoratori in stato di disabilità o di svantaggio individuale e sociale, i lavoratori atipici, realizzando 100 percorsi formativi personalizzati, ognuno seguito da un tutor, con l’obiettivo di aggiornare le competenze e favorire un solido inserimento nel mondo del lavoro, attraverso un’azione integrata fra politiche del lavoro e politiche sociali.


Ad esempio un lavoratore immigrato ha potuto formarsi come mediatore culturale ed un’altro ha potuto mettere a frutto gli studi di veterinari fatti al suo paese di origine; una lavoratrice di un’azienda in liquidazione ha individuato nello studio del cinese una possibilità di svolta del proprio percorso professionale, così come diverse persone con disabilità hanno potuto sperimentare il passaggi in attività profit dopo avere esordito nel mondo del lavoro nelle cooperative non profit.
Più in generale tutto il progetto Equale Roc presenta carattere fortemente innovativi, sia a livello locale che nazionale, perché mette in rete i partner della formazione, le antenne che nel sociale intercettano i bisogni, le imprese, le istituzioni per costruire un’offerta integrata e efficace, accessibile a tutti, soprattutto ai soggetti più deboli.

Equal Roc non interviene soltanto sui lavoratori che utilizzano la rete o accedono ai percorsi, ma intende porsi come riferimento per tutte le politiche di formazione e di sviluppo delle competenze individuali, favorendo l’adozione di buone prassi e l’azione coordinata sul territorio da parte dei diversi soggetti. In particolare sarà l’Azione 3 “Modelli in rete per i patti formativi territoriali”, che sta decollando ora, a combinarsi con Equal Roc per rafforzare l’impatto della Partnership di Sviluppo sulle prassi e sui sistemi di riferimento per la formazione, con l’intento di ampliare il raggio di azione e incidenza delle sperimentazioni realizzate. Tutto ciò confrontandosi con progetti Equal espressione della realtà di altre regioni italiane.