Secondo Giovanni Bissoni, assessore regionale alla Sanità, “la ricerca smentisce un certo catastrofismo nei confronti della terza età: il mondo invecchia, non avremo soldi per mantenere tutti. L’Emilia-Romagna, regione ‘anziana’ per eccellenza, è uno spaccato dell’Italia del futuro; bene, possiamo dire di non essere certo in crisi in quanto a produzione di ricchezza, né in merito al sistema di welfare. Certo, occorre fare passi in avanti, e visto che i timori ricorrenti degli anziani sono la perdita della propria autosufficienza ed i problemi di salute, l’istituzione del Fondo per la non autosufficienza è un obiettivo importante”.


“I dati della ricerca – dice l’assessore regionale alle Politiche sociali, Gianluca Borghi – ci confermano la necessità, da un lato, di sostenere anche con misure straordinarie le politiche per la non autosufficienza; dall’altro, l’importanza di consolidare luoghi, momenti e opportunità di aggregazione, di scambio. Non a caso in Emilia-Romagna – conclude Borghi – è presente la più estesa rete di centri sociali per anziani (circa 400), oltre a migliaia di associazioni che fanno dell’auto-organizzazione sociale della terza età motivo di impegno quotidiano”.