Le indagini delle sezioni di Polizia giudiziaria della Guardia di Finanza di Caltanisetta e di Siracusa, denominate “Operazione Bacco”, che per ora hanno portato 13 persone in carcere o ai domiciliari con l’accusa di truffa ai viticoltori di diverse regioni, sono partite dalla denuncia contro ignoti presentata dalla Provincia di Modena il 30 gennaio dello scorso anno.

Tra le vittime della presunta truffa anche quattro modenesi che avevano acquistato diritti di reimpianto complessivamente per circa 18 ettari “provenienti” dalla provincia di Siracusa. Nell’indagine sono state utilizzate anche intercettazioni telefoniche.

L’intervento della Provincia ha permesso di evitare che altri viticoltori modenesi rimanessero vittima della stessa organizzazione. All’area Agricoltura dell’ente, infatti, erano già state presentate due richieste di autorizzazione sempre provenienti dalla provincia di Siracusa (quasi 10 ettari) e altre otto dalla provincia di Caltanisetta. Queste dieci sono state archiviate una volta accerta la falsità amministrativa dei documenti prodotti in precedenza.

Le quattro autorizzazioni, poi revocate, erano state concesse, infatti, sulla base della documentazione proveniente dall’Ispettorato provinciale per l’agricoltura di Siracusa che confermava la validità dei diritti di reimpianto trasferiti ai viticoltori modenesi. Solo in un secondo tempo, dopo approfondimenti svolti dagli uffici della Provincia, è stata accertata la falsità della corrispondenza inviata dall’Ispettorato siciliano in risposta alle richieste modenesi ed è stato possibile bloccare le nuove autorizzazioni già richieste, oltre a rendere necessaria l’adozione dei provvedimenti di autotutela e a procedere con la denuncia contro ignoti che, insieme ad analoga denuncia presentata dall’Ispettorato di Siracusa, ha dato il via alle indagini che, dopo gli interrogatori e le perquisizioni degli ultimi giorni, potrebbero portare a ulteriori sviluppi.

La Provincia di Modena si riserva di costituirsi parte civile nel processo che verrà istruito nei confronti di coloro che il procedimento penale riconoscerà come responsabili dei fatti.