Gatti catturati con cappi, cavalli malnutriti, cani picchiati; altri gatti uccisi a colpi di pistola o fatti sbranare da cani da combattimento. O ancora presi di mira da auto in corsa. E cani tenuti a catena corta o stipati in gabbie per polli. Sono alcuni esempi di maltrattamenti segnalati alla Lav, la Lega Antivivisezione, nella prima settimana di attivazione del nuovo servizio telefonico ‘Sos Maltrattamenti’ al numero 848.588.544.


I primi dati raccolti attraverso il nuovo servizio telefonico sono stati presentati stamattina. Gli animali coinvolti sono nel 52% dei casi cani, per il 40% gatti, 3% cavalli, 3% uccelli, 1% cavie, 1% volpi.

A maltrattare sono gli uomini nel 93% dei casi, le donne nel 6 %, i bambini nel restante 1%. Le province dalle quale sono arrivate più segnalazioni sono: Roma (20% del totale delle segnalazioni), Napoli 15%, Varese e Palermo 10%, Cagliari, Bologna e Cosenza 8%, L’Aquila, Bari, Catania, Teramo e Firenze 4%. Tra i casi più frequenti quello dei cani tenuti male o trascurati. Quasi sempre sono i vicini di casa a telefonare e chiedere l’anonimato. Numerose le telefonate sulle controversie familiari: coppie che si separano e litigano su chi deve avere il cane o chi lo deve accudire.

“Questi primi risultati confermano che le violenze sugli animali sono un fenomeno allarmante in Italia. Per la gravità degli abusi, molti con esito mortale (il 9% secondo stime della Lav nel 2003), e per il numero di animali vittime” dichiara Ciro Troiano, responsabile Lav ‘Sos Maltrattamenti’.
“Finora – prosegue – le condanne erano poche e irrisorie perché gli animali erano considerati una cosa senza valore, ora la nuova legge prevede la reclusione fino a tre anni e sanzioni fino a 160mila euro. Ecco perché tutti dobbiamo impegnarci affinché agli animali sia finalmente garantita giustizia e perché gli italiani imparino a rispettarli”.