Investito e ucciso da un’
auto mentre cercava di soccorrere un’intera famiglia veronese,
padre, madre e due figli, rimasta incastrata nel camper dopo
che il mezzo su cui viaggiavano aveva sbandato e si era
ribaltato sulla carreggiata nord dell’Autobrennero, tra i
caselli di Carpi, nel modenese, e Reggiolo, in provincia di
Reggio Emilia.

E’ morto così un cuoco di 55 anni, Giorgio
Campana, molto conosciuto a Quistello, il paese della Bassa
mantovana dove abitava.

L’uomo era al volante di una Skoda e verso le 3 della scorsa
notte, sotto una pioggia battente, stava viaggiando in compagnia
di un amico, quando al km. 292 si è improvvisamente trovato
davanti il camper, condotto dalla donna, di 49 anni, ribaltato
sulla corsia di marcia. Inevitabile il tamponamento fra i due
veicoli, per fortuna senza gravi conseguenze per gli occupanti.


A quel punto Campana non ha perso un istante, è sceso dall’
abitacolo e sotto l’acquazzone ha cercato di sbracciarsi per far
rallentare chi sopraggiungeva, mentre i ragazzini, di 12 e 13
anni, e i genitori erano ancora bloccati, feriti ma non in gravi
condizioni, tra le lamiere del veicolo. Due auto che viaggiavano
in sorpasso sono riuscite a evitare l’incidente, poi è
sopraggiunta una Volvo condotta da un 49enne di Carpi, che ha
rallentato credendo che le luci fisse in lontananza sulla strada
fossero quelle di un cantiere, ma che non ha potuto evitare
Campana, forse anche per la pioggia che riduceva la visibilità,
e lo ha centrato in pieno, uccidendolo sul colpo.

La richiesta di soccorsi è partita immediatamente e in poco
tempo sul posto sono giunte le ambulanze di Carpi e
Campogalliano e l’automedica del 118 di Correggio, i vigili del
fuoco carpigiani e le pattuglie della polizia stradale del
distaccamento Modena Nord. Per Campana però non c’era più
nulla da fare. La famiglia veneta è stata trasportata all’
ospedale più vicino, il ‘Ramazzini’ di Carpi, per le prime
cure.
Il traffico ha subito ripercussioni ed è stato a lungo
rallentato, ma la coda – data anche l’ora – è stata piuttosto
contenuta.


Giorgio Campana, separato e con due figli, viveva a Quistello
con l’anziana madre. In passato aveva lavorato come cuoco in un
ristorante molto noto del suo paese, ‘L’ambasciatà, citato
dalle principali guide gastronomiche, poi era passato alla mensa
della caserma San Martino, a Mantova, dove era rimasto fino a
poche settimane fa. Negli ultimi tempi faceva il cuoco in una
casa di riposo a Roncoferraro, sempre nel mantovano, e alla sera
dava una mano in cucina in un altro ristorante della zona.