Nel 2002 più di 31 milioni di persone (oltre 10 milioni di studenti e circa 21 milioni di occupati) si sono spostate in Italia per raggiungere il luogo di studio e di lavoro. E’ quanto evidenzia l’Istat nell’indagine svolta nel novembre 2002 sugli aspetti della vita quotidiana, relativamente all’utilizzo e alla soddisfazione dei servizi pubblici e di pubblica utilità.

Con riferimento ai soli spostamenti per motivi di studio, tra il 1993 e il 2002 è diminuito il numero di chi si sposta a piedi (dal 30% al 26,5%).
Spostarsi con i mezzi di trasporto è invece un’abitudine in graduale ma costante crescita (dal 67% al 71%). In particolare, è aumentato il numero di quelli che utilizzano l’auto in qualità di passeggeri (dal 27% al 32,2%), mentre il ricorso al trasporto pubblico non ha subito sostanziali variazioni. Il 36% dei bambini e ragazzi iscritti alla scuola dell’obbligo va a scuola a piedi, mentre il 44% viene accompagnato in auto, soprattutto bambini fino a 5 anni (55%).

Il tempo impiegato per andare a scuola non supera i 15 minuti nella maggioranza dei casi (83%) ma solo il 28% degli studenti della scuola superiore o dell’università riesce a raggiungere le sedi di studio in tempi inferiori ai 15 minuti. Questi studenti si spostano in prevalenza con un mezzo di trasporto (85%): soprattutto pullman e corriere (28,2%) e trasporto pubblico urbano, cioè tram, bus (23,2%) e metropolitana (3,8%). A partire dalla maggiore età, maschi e femmine si distinguono per un diverso utilizzo dei mezzi di trasporto. I maschi utilizzano l’auto come conducenti in misura maggiore delle femmine (il 23,9% rispetto al 19,5%), mentre queste ultime scelgono con più frequenza il trasporto pubblico, soprattutto tram e bus (il 25,1% rispetto al 20,7% dei maschi).

Relativamente agli spostamenti per motivi di lavoro, tra il 1993 e il 2002 sono aumentate le persone che usano i mezzi di trasporto per andare al lavoro (dall’84,1% al 86,5%), mentre si sono ridotti gli spostamenti a piedi (dal 14% del 1993 all’11,1% del 2002).