La Maratona d’Italia, in programma domenica a Carpi, sarà anche vetrina per il ‘Tallone d’Achille- come partecipare senza farsi male‘, progetto dell’Ausl di Modena nato nel 2002 per promuovere interventi informativi ed educativi sugli stili di vita nel mondo giovanile e sportivo, con particolare riguardo alla prevenzione dell’utilizzo di sostanze
dopanti. Il tutto nell’ambito delle attività del Piano per la Salute provinciale.


Dal pomeriggio di domani e fino al termine della 16/a edizione della Maratona d’Italia ‘Memorial Enzo Ferrari’, uno stand informativo sul progetto sarà allestito in piazza Martiri a Carpi, traguardo della gara podistica che parte da Maranello e
arriva, dopo i classici 42,195 chilometri, nella città dei Pio.
Nello spazio del Tallone d’Achille sarà possibile ricevere informazioni e conoscere gli ultimi aggiornamenti sul progetto.
Domenica mattina, inoltre, i fumatori potranno sottoporsi al test che misura la percentuale di monossido di carbonio nell’aria espirata.

Il ‘Tallone d’Achille‘ ha tra le proprie iniziative il sito internet Tallonediachille (il primo in Italia dedicato interamente alla lotta al doping con informazioni sulle sostanze dopanti, consigli sull’alimentazione e l’attività sportiva, news, approfondimenti e link) e il numero verde del Telefono Pulito (800-170001) per richiedere informazioni su farmaci e sostanze dopanti o sospette tali. E’ stata poi svolta, lo scorso
anno, un’indagine conoscitiva tra 1.200 studenti e giovani atleti di società sportive modenesi (tra i 15 e i 20 anni) per indagare opinioni ed atteggiamenti sull’autotutela della salute, l’attività sportiva, i comportamenti a rischio, l’abuso di sostanze e il ricorso al doping: nei prossimi giorni sarà
pubblicato un libro con dati ed analisi di questa ricerca.
E’ stato anche prodotto un Cd-rom divulgativo nel quale sono raccolti i risultati dell’indagine, un data-base sui farmaci e
sulle sostanze dopanti, testimonianze di atleti e consigli degli esperti.
L’attenzione particolare al mondo della scuola è testimoniata da specifici percorsi didattici per gli studenti (lo scorso anno sono stati contattati circa 3.000 studenti) e di
formazione per gli insegnanti.

“In Italia – spiega il dottor Ferdinando Tripi, responsabile
del Servizio di Medicina dello Sport dell’Azienda Usl di Modena – viene speso ancora troppo poco tempo per informare i ragazzi sugli effetti collaterali, sui pericoli, sui rischi del doping: si conta sul caso legato all’atleta di fama sperando nella diffusione della notizia e quindi che questo si traduca in
dissuasione a livello giovanile. Purtroppo, invece, rimangono ancora intatte tutte le premesse perché i ragazzi, identificando nella vittoria sportiva il sogno della loro vita, siano poi disponibili a tutto pur di ottenerla”.
Il progetto, sviluppato con il contributo finanziario e il supporto della
Commissione Europea, è sostenuto e portato avanti dalla Provincia e dell’Ausl di Modena, dall’Università di Modena e Reggio Emilia e da una compagine di cui fanno parte Comune di Modena, Casa di Cura Villa Igea, Coni, Csi e Uisp provinciali.