Più cibi provenienti da coltivazione biologica e a lotta integrata, unitamente a prodotti tipici tradizionali e a quelli del commercio equo e solidale. Maggiori investimenti per migliorare la gradevolezza dei refettori scolastici; ed infine, una linea diretta con bimbi, genitori e maestre per raccogliere pareri e suggerimenti.

Sono alcuni dei punti principali in cui si articola il nuovo appalto per la refezione scolastica firmato da Comune di Modena e Cir (Cooperativa Italiana di Ristorazione) e valido, dall’anno scolastico 2004/2005, per il prossimo quadriennio.

“L’obiettivo che ci proponiamo – afferma l’assessore all’Istruzione del Comune di Modena, Adriana Querzè – è migliorare la qualità dei pasti che i bambini e i ragazzi modenesi consumano a scuola. Cerchiamo di farlo anche recependo una legge regionale, la L. 29/2002, che tende a promuovere il miglioramento qualitativo dell’educazione alimentare e dei servizi di ristorazione collettiva attraverso l’utilizzo di materie prime provenienti da coltivazioni biologiche”.

L’appalto prevede uno stanziamento da parte dell’Amministrazione comunale di oltre 20 milioni di euro (5 milioni e 200 mila euro l’anno) e interessa circa 10 mila bimbi d’età molto diversa (è questo uno degli aspetti più complessi della fornitura): dai nidi alle scuole d’infanzia comunali, dalle elementari alle secondarie di primo grado.
Da parte sua Cir s’impegna ad ottenere i pasti utilizzando materie prime di qualità e introducendo innovazioni tecnologiche nella preparazione e nella cottura dei cibi. Inoltre, attraverso due dietiste che si recheranno nelle scuole, apre un filo diretto con i propri utenti per ascoltare il parere dei bambini, degli insegnanti e degli operatori scolastici sulla gradibilità del pasto e il funzionamento del servizio. In questi quattro anni la ditta aggiudicataria dell’appalto farà investimenti per quasi un milione e 150 mila euro.
La fetta più consistente (circa 600.000 euro) riguarda il Centro di produzione pasti di via Malavolti – uno dei maggiori in Italia – dove saranno rinnovati i forni e le caldaie di cottura. Ogni giorno al Centro vengono preparati dai 7.000 agli 8.000 pasti nel rispetto di diete personalizzate e delle richieste che dalle singole scuole giungono entro la prima mattinata. A bordo di oltre venti automezzi i pasti, confezionati in contenitori isotermici, partono alla volta delle mense che devono essere raggiunte entro mezzogiorno.
I restanti investimenti riguarderanno i terminali di distribuzione (locali all’interno delle scuole dove sono effettuati operazioni come la suddivisione delle porzioni o il condimento dei cibi e i refettori dove i pasti sono consumati.