Una vera e propria stangata che si abbatte sugli enti locali modenesi. E’ il giudizio del presidente della Provincia, Emilio Sabattini e del sindaco di Modena, Giorgio Pighi che in mattinata hanno fatto il punto sugli effetti del decreto legge sugli interventi urgenti per il contenimento della spesa pubblica (il n.168 del 2004) che determina per gli enti locali effetti pesanti per l’anno in corso.

“Il governo l’ha definita una manovrina? Ma se a Modena significa tagliare intorno ai dieci milioni di euro in Comune e quasi sei in Provincia! Per non parlare di tutti gli altri Comuni” commentano Sabattini e Pighi che sottolineano come i tagli vanno a incidere su famiglie, imprese, sanità e scuola. “E’ una manovra che il governo deve cambiare – è la richiesta degli amministratori – per evitare conseguenze negative sull’erogazione dei servizi a domanda individuale e, in particolare, alle categorie più deboli”.

I cosiddetti “consumi intermedi”, per i quali è prevista una riduzione del 10 per cento sulla media delle spese degli ultimi tre anni, infatti, non sono altro che l’acquisto di beni e di prestazioni di servizi. “In molti casi – spiegano Sabattini e Pighi – si tratta di impegni già assunti e approvati a bilancio, oppure addirittura di contratti già conclusi con le imprese, per rispondere alle esigenze più diverse: dai pasti nelle scuole materne alla manutenzione delle strade”.

Gli altri provvedimenti contestati sono la riduzione del 10 per cento di altre voci specifiche di spesa (“sempre motivate e già sottoposte agli organi controllo”), così come aver previsto per i dirigenti la sanzione dell’illecito disciplinare, che determina danno erariale, per gli “sfondamenti”. “In questo modo – sottolineano Sabattini e Pighi – si ignora la responsabilità politica degli amministratori e soprattutto si rischia il blocco dell’attività amministrativa in quanto i dirigenti che devono impegnare la spesa vorranno prima verificare il mantenimento del limite imposto dal decreto legge”.

Ribadendo l’inaccettabilità della manovra (“visto che abbiamo sempre rispettato anche il patto di stabilità interno”), il presidente della Provincia e il sindaco del capoluogo denunciano “l’ingerenza nelle scelte degli enti locali e l’assoluta mancanza di consultazione e di un corretto rapporto istituzionale”. In vista della Finanziaria 2005, infine, Sabattini e Pighi, che venerdì 23 luglio partecipano all’assemblea regionale dei sindaci e dei presidenti delle Province, invitano il governo a “ripristinare un tavolo di concertazione sulle scelte di fondo con il sistema delle autonomie locali”.