La Confederazione italiana agricoltori (Cia) dell’Emilia-Romagna denuncia un ‘divario intollerabile’ tra il prezzo pagato ai produttori e il prezzo al consumo di pesche e nettarine. E non esclude l’ipotesi di un intervento di Bruxelles.

‘La Francia – ha ricordato il presidente del Cia – ha ottenuto l’intervento dell’Unione europea per far fronte alla crisi del cavolfiore. Riteniamo che il ministro Alemanno possa fare altrettanto per difendere le pesche di cui l’Italia è produttrice leader in Europa’.

Secondo gli agricoltori la causa principale della crisi è il calo dei consumi e una politica aggressiva di prezzi bassi, praticata dalla grande distribuzione organizzata, soprattutto quella estera e in particolare in Germania, paese dove viene esportato il maggior quantitativo di pesche.

L’Emilia-Romagna, con una produzione lorda vendibile di circa 250 milioni di euro, detiene il 50% della produzione nazionale di pesche e nettarine.