Con la delibera regionale che ha assegnato oltre 600mila euro al Comune di Sassuolo per l’abbattimento dell’edificio incongruo di piazzale Roverella, va in porto un altro importante tassello del recupero del centro storico.

Il Sindaco Graziano Pattuzzi, appresa la notizia, ha espresso la sua grande soddisfazione: “Anche perché – sottolinea – l’incongruo di piazzale Roverella è stato il primo esempio e il più calzante fino ad oggi di uno stabile rispondente alle caratteristiche previste dalla nuova legge regionale. Non è esagerato dire che la nuova norma ha cominciato la sua applicazione da qui”.

Nel luglio del 2002, con la Legge 16 la Regione aveva approvato infatti le “Norme per il recupero degli edifici storico-artistici e la promozione della qualità architettonica e paesaggistica del territorio”. Un articolo di questa Legge riguardava gli interventi per l’eliminazione di opere incongrue, quelle opere cioè “che per impatto visivo, per dimensioni e per caratteristiche tipologiche e funzionali, alterano in modo permanente l’identità’ storica, culturale o paesaggistica dei luoghi.”

“Una Legge – aveva dichiarato l’Assessore regionale all’urbanistica Rivola nel marzo del 2002 – che sembra sia stata scritta pensando a questo edificio incongruo, che rientra a pieno titolo fra quelli per i quali può essere previsto il finanziamento della Regione”.

La legge – spiega il sindaco Pattuzzi – permette di accelerare i tempi e le pratiche per giungere all’abbattimento e al compimento dell’importante progetto che restituirà ai sassolesi la visione della Peschiera Ducale. E’ stato un iter complesso, non facile, ma fortemente voluto dalla giunta precedente e sottoscritto in pieno da quella attuale, che si adopererà per terminare l’opera nei tempi più brevi possibile. Che si sia trattato di una scommessa difficile ma vinta, lo ha sottolineato anche Romano Prodi, durante la sua visita di un mese fa in Piazzale della Rosa: “Ridare la Peschiera Ducale ai sassolesi – disse – è un grande risultato, per tutta la città. Un passaggio essenziale per il recupero del patrimonio sassolese”.