Oltre 28.500 imprese, società e
lavoratori autonomi che non rispettano le regole, 18.698
lavoratori in nero, 1.678 non in regola e quasi 397 milioni di
contributi evasi. Sono questi i risultati dei 40.150 controlli
effettuati dall’Inps nei primi 3 mesi di quest’anno, nel
tentativo di combattere il fenomeno del sommerso e dell’elusione
delle norme sul lavoro.

Secondo quanto emerge dai controlli effettuati, il 71% delle
aziende e delle società che sono state sottoposte a verifica è
stato trovato fuori legge: o perché utilizzava lavoratori in
nero o perché non iscritto come lavoratore autonomi (4.995 in
totale). Il tutto per complessivi 20.376 lavoratori irregolari,
di cui oltre 18.000 completamente in nero.
Fra le Regioni in cui maggiormente si sono violate le leggi
sul lavoro ci sono la Sardegna, il Piemonte, l’Abruzzo, l’Umbria
e le Marche. In Sardegna, per esempio, su 526 controlli sono
state ravvisate irregolarità in 455 casi (87%) e sono stati
trovati 412 lavoratori irregolari, di cui 404 in nero. In
Piemonte, invece, su un totale di 2.921 imprese visitate le
irregolari sono state 1.923 (86%), e sono stati trovati 1.873
addetti irregolari, di cui 1.835 in nero. In Abruzzo le
ispezioni hanno riguardato 837 imprese (321 le irregolarità,
cioé l’84%), con 413 lavoratori in nero. Sempre con una
percentuale di irregolarità di oltre l’80% dei controlli
(precisamente dell’82%) c’é poi l’Umbria, dove su 393 aziende
visitate 321 non sono risultate a posto e i lavoratori
irregolari sono ammontati a 212, di cui 188 in nero.

Le Regioni più ‘virtuose’ sono invece la Basilicata, il
Veneto e la Val d’Aosta. In Basilicata, su 602 controlli
effettuati le imprese sorprese in irregolarità sono state 337,
ciò il 56%: i lavoratori irregolari sono risultati essere 73,
tutti in nero. In Veneto, su 3.299 verifiche sono state
riscontrate irregolarità del 58% dei casi, e su un totale di
1.364 lavoratori irregolari, quelli in nero sono risultati
essere 1.290. Modesti, ovviamente, i numeri della Val d’Aosta:
dai 115 controlli sono emerse 67 aziende irregolari, con 33
addetti non in regola e 28 in nero.

Per ciò che riguarda il mancato pagamento dei contributi,
infine, al raggiungimento della cifra di 396.974.000 di euro
evasi hanno soprattutto contribuito la Lombardia (per 70,4
milioni), il Lazio (47,1 milioni), la Sicilia (42,1 milioni), la
Campania (36,6 milioni), la Puglia (31,3 milioni) e la Toscana,
per oltre 27 milioni.