Avevano pensato di trasformare un vecchio distributore di carburante in disuso in abitazione ma anche in laboratorio per il confezionamento di dosi di cocaina. La loro attività, non è però sfuggita ad alcuni cittadini che risiedono e lavorano nella zona di via Emilia est angolo Del Pozzo i quali, notati alcuni movimenti sospetti, hanno proceduto a segnalarli alla Polizia Municipale.

Gli uomini dell’Unità Operativa Sicurezza Urbana sono allora ieri mattina intervenuti ed all’interno dei locali dell’ex distributore hanno fermato due minori provenienti dal Marocco, R.R. di anni 17 e A.N. di 16 anni. I due minori, pur essendo clandestini e privi di occupazione, risultavano in possesso di una notevole somma di denaro, oltre 300 euro, della quale non hanno saputo giustificare la provenienza. Inoltre dal controllo effettuato all’interno dello stabile è emerso chiaramente che lo stesso veniva utilizzato come laboratorio per la confezione di sostanze stupefacenti. Sono stati infatti qui trovati fornellini artigianali, involucri di cellophane già pronti per il confezionamento delle dosi di stupefacenti, un quantitativo enorme di candele e carta stagnola, eccetera. Insospettiti, gli agenti hanno proceduto ad una attenta perquisizione del locale e hanno rinvenuto, dietro uno scaffale, tre involucri contenenti ognuno 5 grammi di cocaina di alta qualità, pronta per essere ‘tagliata’ ed immessa sul mercato. Per i due minori sono scattate allora le manette e sono stati rinchiusi nel carcere minorile di Bologna.

Non è la prima volta che minori provenienti da paesi extra Ue vengono fermati all’interno di improvvisati laboratori per il confezionamento di sostanze stupefacenti: l’anno scorso, nello stesso periodo, in via Emilia Ovest furono fermati in analoghe circostanze quattro minori maghrebini: le indagini svolte successivamente hanno poi consentito di accertare che costoro facevano parte di una organizzazione ben più ramificata.

Anche nel caso appena scoperto dagli uomini della Polizia Municipale non è difficile ipotizzare che i due minori non fossero da soli a gestire l’attività illecita e che quindi vi siano altri complici adulti, i veri promotori e beneficiari dello smercio di droga.