La Flc – sigla unitaria dei
sindacati edili Cgil, Cisl e Uil di Modena – ha proclamato per domani otto ore di sciopero nei cantieri Tav del modenese, in segno di lutto per la morte dell’operaio Kristian Hauber, 23 anni, nato e residente a Chiaravalle Calabrese (Catanzaro), travolto da una macchina operatrice nel cantiere Tav di Gaggio in Piano, nei pressi di Castelfranco Emilia (Modena).


Secondo quanto riferito dai carabinieri, intervenuti sul posto, il mezzo era condotto da un operaio rumeno, I.M., di 33 anni, che durante una manovra ha schiacciato contro un muro il collega calabrese.
In una nota di Cepav Uno, consorzio Eni per la realizzazione della linea ad alta velocita’ nella tratta Milano-Bologna, si aggiunge che ”da una prima ricostruzione sembra che Hauber, che in quel momento si stava spostando a piedi, stesse dando indicazioni al collega che si trovava alla guida della fresatrice, su come effettuare una manovra. L’operaio e’ stato urtato dal mezzo in movimento”.
Dalle testimonianze raccolte e dalla prima ricostruzione della dinamica, sottolineano i carabinieri, ”viene evidenziata l’accidentalita’ dell’evento, pur non escludendo irregolarita’ nell’adozione delle misure di prevenzione degli infortuni”.


Dopo i primi rilievi, l’area in cui si e’ verificato l’incidente non e’ stata sottoposta a sequestro. Da parte loro, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil in una nota scrivono che ”siamo di fronte a una strage continua. Condanniamo fermamente le negligenze che stanno alla base dell’infortunio e, ancora una volta, lanciamo un grido d’allarme sulle responsabilita’ in tema di sicurezza, ricordando che il compito di adottare tutte le misure necessarie a prevenire gli infortuni spetta alle imprese.
Cosi’ non si puo’ piu’ andare avanti”.
La Flc ricorda che nelle scorse settimane si era tenuto un confronto con Modena scarl, l’azienda capofila dei lavori Tav per la realizzazione della tratta modenese, e l’impresa era stata sollecitata a una maggiore attenzione sulla sicurezza, in particolare sulla gestione delle macchine operatrici.
”Evidentemente gli sforzi compiuti finora non sono adeguati alla situazione”, aggiungono i sindacati.
Nei cantieri Tav del modenese, quello odierno e’ il terzo infortunio mortale nell’arco di due anni e mezzo. Il 29 novembre 2001 mori’ un camionista 57enne, Francesco Minermino, investito accidentalmente e ucciso da una pala in via Ponte Alto, mentre il 26 gennaio scorso, a Lesignana, e’ morto Biagio Paglia, 42 anni, travolto da una benna che stava eseguendo una manovra.