Non basta la proposta di uno stipendio più alto per convincere manager e quadri a cambiare azienda. Tra le ragioni evidenziate da una ricerca condotta da Soa Risorse Umane di Bologna, spicca il desiderio di avere la possibilità di sviluppare e applicare le competenze personali.


E’ uno dei risultati della prima indagine su scala regionale sulle motivazioni che spingono quadri e dirigenti a cercare un nuovo posto di lavoro in Emilia-Romagna.

Conoscere il peso che quadri e dirigenti assegnano al contesto aziendale, al ruolo, agli incentivi è la strada maestra ”per centrare l’obiettivo della fidelizzazione del management – spiega Romano Bonfiglioli, presidente di Bonfiglioli Consulting – e questo è un aspetto di grande importanza nella quotidiana sfida sul mercato”. I dati raccolti
ed elaborati da Soa Risorse Umane di Bologna confermano che spesso le aziende non colgono pienamente le reali aspettative dei manager e perdono occasioni preziose per aumentare il
livello di competitività quando assumono personale di alto livello.

Secondo la ricerca, al primo posto nella spinta a cambiare
azienda c’è la scarsa possibilità di sviluppare competenze, al secondo la mancanza di stimoli. Lo stato di crisi o di incertezza sulla solidità dell’azienda è meno rilevante, e anche lo stipendio è tra i fattori meno importanti.