Otto persone sono state arrestate per il traffico e lo spaccio di cocaina che dalla ‘rotta’ albanese giungevano in Italia sulle coste pugliesi per essere destinate al mercato delle province di Parma e Piacenza. I carabinieri di Parma hanno stroncato un grosso giro di sostanze stupefacenti gestito da un gruppo criminale operante tra l’Emilia Romagna e l’Umbria.

I militari del Comando Provinciale di Parma, coadiuvati dai colleghi delle province di Piacenza, Reggio Emilia e Perugia, hanno eseguito le otto misure cautelari, di cui quattro ordini di custodia in carcere e quattro agli arresti domiciliari, disposte dal Pm di Parma Pietro Errede. Gli arresti sono stati eseguiti nelle tre province emiliane e in quella umbra.

La banda è accusata di aver acquistato, detenuto e venduto sostanze stupefacenti, in particolare cocaina. Le indagini, durate circa 9 mesi con intercettazioni telefoniche e pedinamenti, hanno smascherato un’articolata organizzazione, retta da personaggi albanesi legati tra loro da vincoli di parentela. La cocaina giungeva dalle coste pugliesi al mercato locale dove veniva consegnata, sempre tra albanesi, ad un ‘corrispondente’ in zona che a sua volta la smerciava ai cosiddetti ‘cavalli’, tutti italiani, alimentando l’area compresa tra le province di Parma e Piacenza.

Al vertice della banda, secondo gli investigatori, una famiglia di origine albanese residente a Città della Pieve in provincia di Perugia. L’operazione ha visto impegnati circa 80 militari dell’Arma.