Tanta gente e tanti ex colleghi ai funerali di Lauro Minghelli, il difensore-centrocampista di Sassuolo, Arezzo e Torino morto a 31 anni stroncato dal morbo di Lou Gerhig. E’ stato il parroco di Maranello, don Bernardoni, lo stesso che tante volte ha fatto suonare la campane per le vittorie
della Ferrari, a officiare il rito funebre.


Commosso Francesco Graziani, l’ex campione del mondo molto legato a Minghelli: ”Era molto amico di mio figlio – ha detto Graziani – spesso veniva a mangiare a casa nostra e scherzando spesso gli dicevo che era un figlio aggiunto della nostra
famiglia.
Le cause della sua morte? Lauro faticava a prendere un’aspirina quando aveva il raffreddore. E’ stato il destino, qui siamo di passaggio e quando ci chiamano dall’alto dobbiamo
essere pronti a rispondere”.

Una delegazione dell’ Arezzo calcio ha posato sulla bara di Lauro la maglia da gioco con il numero 6, la stessa che Minghelli indossò nel periodo in cui giocò nel club toscano. Non è potuto arrivare a Maranello Serse Cosmi, molto legato a Minghelli, bloccato all’improvviso da un attacco influenzale.