E’ morto nella sua abitazione di Maranello, Lauro Minghelli, 31 anni, ex giocatore del Torino e dell’Arezzo, colpito dal morbo di Lou Gehrig. Accanto ai suoi familiari c’era anche l’allenatore del Perugia, Serse Cosmi, che lo aveva guidato nella società toscana ed era rimasto suo grande amico.

Cosmi aveva raggiunto l’abitazione di Minghelli, al termine della partita di sabato scorso contro il Chievo, dopo aver appreso che le condizioni dell’ex calciatore erano peggiorate. Minghelli, nato a Sassuolo, l’11 gennaio del 1973, era stato ascoltato dai collaboratori del Pm Raffaele Guariniello nell’ambito dell’inchiesta sui casi di calciatori con il morbo di Gehrig.

”E’ per me un dolore tremendo – dice Cosmi – che fa passare tutto il resto in secondo piano. Non esistono sconfitte sportive paragonabili ai drammi della vita”. Cosmi aveva allenato Minghelli per tre anni ad Arezzo. Lo trovò già lì quando arrivò nella città toscana all’inizio della stagione ’95-96. Non lo considerava un suo ex calciatore, ”per me era un fratello. Quasi fosse un segno del destino – racconta Cosmi – ho saputo dopo la partita con il Chievo, che le sue condizioni di salute erano peggiorate e ieri mattina l’ho raggiunto a casa
sua. Gli avevo promesso da tanto che sarei passato a trovarlo. Ho fatto appena in tempo a dirgli qualcosa e se ne è andato per sempre”.
Lauro, sottolinea il tecnico umbro, ”era un ragazzo
straordinario che ha saputo darmi dei grandi insegnamenti di vita. Lo porterò sempre con me e in un momento troppo difficile come è quello di adesso, farò affidamento sulle cose e sulle
sensazioni che ha saputo trasmettermi”.