Il calo delle vendite al dettaglio registrato a novembre ”dovrebbe concludere un lungo ciclo negativo”, al termine di ”un anno da dimenticare” in cui i consumi hanno dimostrato un andamento ”stagnante”. Così il Centro Studi Confcommercio commenta i dati diffusi oggi dall’Istat.

Al netto della variazione dei prezzi intercorsa nel periodo – sottolinea l’organizzazione in una nota – le vendite al dettaglio in quantità accusano infatti una pesante flessione del 2,9% rispetto a novembre 2002, mentre nella media degli undici mesi dell’anno si mantengono sostanzialmente stagnanti (-0,1% rispetto a gennaio-novembre 2002). A subire le perdite più consistenti è il segmento non alimentare, con una contrazione in quantità del 3,2% in termini tendenziali e dell’1,5% nella media degli undici mesi.

Confcommercio sottolinea il ”crollo” delle piccole (0-2 addetti) e le medie (3-5 addetti) imprese, che hanno subito riduzioni ”preoccupanti” rispettivamente del 5,0% e del 3,6%. Il dato nuovo di novembre, anch’esso in negativo, conclude il Centro Studi, è invece la diminuzione dei volumi venduti dalla grande distribuzione (-0,9% tendenziale), come media di una flessione più marcata nell’alimentare, punto di forza di questa formula (-2,9% sempre rispetto a novembre 2002) e di una contrazione più contenuta (-1,6%) nel non alimentare.