Cremonini, dopo una sospensione per
eccesso di ribasso, rientra agli scambi di Piazza Affari. Il titolo della societa’ alimentare cede l’11,13% a 1,26 euro.

Sul titolo hanno pesano le indiscrezioni di stampa che indicavano nello studio legale Zini e in Bank of America i curatori della cartolarizzazione effettuata nel 2002. La societa’, in una nota, ha pero’ smentito il coinvolgimento del legale coinvolto nella vicenda Parmalat: il gruppo alimentare modenese Cremonini si dice ”vittima della caccia alle streghe” e ”sconcertato dalla strumentalizzazione di dati e operazioni” fatta dalla stampa che ”mette in relazione direttamente o indirettamente il gruppo con i recenti scandali finanziari”.


E’ quanto spiega in una nota la societa’ che precisa come ”la documentazione contrattuale della cartolarizzazione del 2002 e’ stata curata dallo studio legale inglese Clifford Chance Londra e non dallo studio Zini & Associates” come riportato sulla stampa. Secondo Cremonini, ”tutte le notizie sull’operazione di cartolarizzazione che da anni rientra tra le usuali politiche di finanziamento del circolante del gruppo, sono state a suo tempo ampiamente diffuse e rese note al mercato in ogni dettaglio”.

Cremomini conferma inoltre ”il trend positivo dei risultati 2003 in tutti i settori di attivita’ del gruppo, sia in termini di fatturato, sia di marginalita’, con una significativa riduzione dell’indebitamento a livello consolidato rispetto all’esercizio precedente”