Sono rimasti invariati a novembre rispetto a ottobre i prezzi alla produzione dei prodotti industriali, il cui indice è risultato pari a 103,7. Rispetto a novembre 2002 invece si è registrato un aumento dell’1,1%. Lo comunica l’Istat.

Al netto dei prodotti petroliferi raffinati e dell’energia elettrica, gas e acqua, la variazione
congiunturale dei prezzi alla produzione è risultata pari a +0,1%, mentre quella tendenziale e’ stata pari al +1%.
Complessivamente nei primi 11 mesi dell’anno i prezzi alla produzione sono cresciuti dell’1,7% rispetto a gennaio-novembre
2002.

I prezzi dei beni di consumo e quelli dei beni strumentali hanno registrato, precisa l’Istat, una variazione nulla in termini congiunturali. I prezzi dei beni intermedi sono invece cresciuti dello 0,2%, mentre quelli dell’energia sono scesi dello 0,1%. Su base tendenziale, le variazioni sono state pari a
+1,7% per i beni di consumo (+0,9% per i beni di consumo durevoli e +1,8% per i beni di consumo non durevoli), a +0,8% per i beni strumentali, +1% per i beni intermedi e a +0,6% per l’energia. Nel periodo gennaio-novembre 2003, gli aumenti
tendenziali più elevati sono stati quelli dell’energia (+2,8%) e dei beni di consumo non durevoli (+2%), mentre gli incrementi più contenuti sono stati registrati dai beni di consumo durevoli (+0,7%) e da quelli strumentali (+0,8%).

Per quanto riguarda i singoli settori di attività economica, gli aumenti congiunturali più significativi hanno interessato i comparti dei prodotti delle miniere e delle cave (+0,5%), dei
prodotti alimentari, bevande e tabacco (+0,3%) e dei prodotti dell’industria tessile e dell’abbigliamento (+0,2%). Variazioni
congiunturali in diminuzione sono invece state registrate nei settori della carta e prodotti di carta, stampa ed editori e prodotti petroliferi raffinati (per entrambi -0,3%). Rispetto a novembre 2002, gli incrementi più consistenti sono stati registrati nei settori dei prodotti alimentari, bevande e
tabacco (+3,3%) e del legno e prodotti in legno (+1,8%).

Nei primi 11 mesi dell’anno, infine, gli incrementi tendenziali più elevati hanno interessato i settori dei prodotti delle miniere e
delle cave (+3,6%), dell’energia elettrica, gas ed acqua (+3,4%) e dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (+2,7%).