La Juventus espugna il Braglia,
consolida il primato solitario in classifica, dimostra tutta la
sua potenza. Successo meritato (anche se il 2-0 è troppo
rotondo, o troppo stretto per il Modena), ma c’è qualcosa che
non torna comunque. Che crea polemiche, insinua il dubbio dove
non ce ne sarebbe bisogno. La vittoria, insomma, è resa
discutibile da alcune scelte dell’ arbitro, Gabriele di
Frosinone.


Non errori clamorosi, piuttosto un atteggiamento. Una prova
insicura, infarcita di una serie di piccole sviste. Tali da far
irritare non solo il tifoso medio del Modena. Sintetizzata
mirabilmente dal cartellino giallo estratto in faccia al
dolorante Milanetto, colpito duro in faccia dal gomito di
Camoranesi eppur punito per simulazione. Fotografata alla
perfezione dal comportamento tenuto al 42′ del primo tempo,
quando un suo errore più grave del solito (ma sempre sull’ onda
di un atteggiamento interiore da studiare) ha aperto la strada
al bottino pieno juventino.
I bianconeri avevano già da un pezzo preso le misure ai
coraggiosi modenesi, affacciandosi più volte e pericolosamente
dalle parti di Ballotta (bravo), quando Nedved, spalle alla
porta, è caduto al limite dell’ area dopo un contatto con
Pavan. Fallo da dietro, forse fischiato un pò severamente, ma
ci poteva stare. Comunque, il Modena ha protestato. In quel
frangente, l’ ingenuità. Nessuno juventino ha chiesto la
barriera, la distanza. I modenesi invece si sono occupati solo
delle proteste. Pavan è avanzato una decina di metri da luogo
del fallo. Si è messo vicino all’ arbitro, per dire la sua.
Nedved era ancora a terra, là davanti. Vicino a loro,
Tacchinardi.
L’ astuzia è stata quella di fermare la palla, far partire
il lancio per Zambrotta. Azione da gol. E gol è stato. Il cross
al centro era roba troppo facile da trasformare per Trezeguet,
lasciato solo dall’ imprudente difesa colta di sorpresa e in
affanno, nel vano tentativo di recupero.
Ecco, l’ atteggiamento. E’ lecito calciare la palla senza il
fischio, in quel caso. Più discutibile che lo si possa fare da
posizione assai diversa da quella del fallo, anche se più
arretrata. Soprattutto se con la punizione si apre uno scenario
offensivo mentre la difesa avversaria sta cercando il dialogo
con il direttore di gara. Con maggiore prontezza di riflessi,
Gabriele (che avendo Nedved a terra, davanti, non può essersi
non accorto che si era parecchio più indietro) avrebbe potuto
interrompere subito l’ azione, prima che producesse i suoi
effetti, e far ripetere. Non sarebbe successo nulla.
Invece con il gol del bomber la gara è cambiata. Il Modena
che aveva tenuto testa (con un Vignaroli strepitoso e un
Amoruso, l’ ex, molto attivo) si è improvvisamente trovato a
inseguire, contro una squadra comunque più esperta e
pericolosissima ogni volta che spingeva, con Nedved, Del Piero,
Legrottaglie (erroraccio di testa) e Trezeguet.
La furbata juventina, ha interrotto un’ imbattibilità
interna che durava da 320′, ha ridimensionato le speranze
emiliane. Crollate quando nella ripresa, al 5′, Nedved, il
migliore in campo anche se in serata non esaltante, ha inventato
un gol-prodezza, trasformando una palla innocua in un tiro forte
e angolatissimo da più di 25 metri. Troppo in là, per
Ballotta.
Senza Thuram, Iuliano, Tudor, Olivera, Fresi, Zalayeta,
Appiah; con Davids in panchina; e con uno strano modulo
(Zambrotta esterno della difesa ma di fatto quarto uomo di
centrocampo, con Conte, in campo di nuovo dal 1′, e Tacchinardi
centrali) e due punte (Del Piero è poi stato sostituito da Di
Vaio), la Juve ha costruito quello che ha voluto. Solo dopo il
2-0 (e in parte all’ inizio) ha sofferto davvero. E Buffon ci ha
dovuto mettere del suo su Vignaroli e due volte, di pugno e con
perizia, su Amoruso. Nedved ha reagito, costringendo Ballotta a
deviare sul palo prima che fosse fischiato un fuorigioco. Forse
un 2-1 sarebbe stato più giusto. Ma comunque il successo non
può avere obiezioni. Lippi ormai da Malesani non perde più, ma
le sfide tra i due continuano a essere avvincenti. Comunque
divertenti e infuocate. Forse senza Gabriele questa lo sarebbe
stata anche di più. E senza polemiche.