“Se la manovra finanziaria del Governo non cambierà, nel 2004 al Comune verranno a mancare 9,8 milioni di euro, quasi 19 miliardi di vecchie lire”. Il sindaco, Giuliano Barbolini, lancia l’allarme dopo l’incontro di mercoledì tra i presidenti delle Regioni e il ministro Tremonti.

“Sulle spalle delle amministrazioni locali graveranno tagli pesanti con ricadute inevitabili sui cittadini”. Gli uffici comunali hanno fatto i conti. Finanziaria, maxi-decreto e provvedimenti del ministero delle Infrastrutture disegnano per Modena un quadro preoccupante. La riduzione dei trasferimenti statali farà mancare alle casse del Municipio 2 milioni 400 mila euro, mentre arriveranno 650 mila euro in più rispetto al 2003 per il rimborso dell’Iva relativo ai servizi esternalizzati. Il Comune dovrà inoltre fare fronte ai rinnovi contrattuali esclusivamente con risorse proprie registrando un incremento di spesa di 2 milioni 462 mila euro (cioè il 3,9 per cento in più rispetto al 2003) e dal fondo per il sostegno all’affitto mancherà 1 milione 300 mila euro”.

“Il decreto legislativo di attuazione della riforma fiscale prevede inoltre la soppressione del credito d’imposta sui dividendi percepiti da società di servizi pubblici locali, come Meta spa e Farmacie comunali spa: il minor introito per il Comune di Modena sarà di 3 milioni 641 mila euro. “In totale – prosegue il sindaco – tra minori entrate e maggiori uscite mancheranno al Comune di Modena 9,8 milioni di euro su un bilancio di poco più di 200 milioni. E per avere un’idea di ciò che significa basti pensare che per i bambini che frequentano i nidi d’infanzia spendiamo quest’anno 7,9 milioni di euro, per l’assistenza domiciliare agli anziani 3,8 milioni e per la manutenzione del patrimonio comunale 9,4 milioni”.

“Come se non bastasse – aggiunge Barbolini – la situazione è resa ancor più grave dai mancati contributi o rimborsi da parte dello Stato per prestazioni erogate dal Comune di Modena in seguito al trasferimento di funzioni”. Il credito è oggi di circa 7,6 milioni di euro, di cui 4,7 milioni derivanti da spese per il funzionamento degli uffici giudiziari. “In queste condizioni – conclude il sindaco – non sarà facile fare il bilancio e garantire gli standard attuali di prestazioni e servizi”.