Una famiglia italiana media dovrebbe consumare, ogni mese, 25 chili di frutta e 30 chili di verdura. Ma i redditi familiari sono gli stessi di 5 anni fa e i prezzi dei prodotti sono cresciuti in maniera vertiginosa, da qui un calo dei consumi che potrebbe alla lunga risultare nocivo per la salute dei consumatori.

La Cia-Confederazione italiana
agricoltori e i medici della FIMMG illustrano il progetto “Vuoi star bene? Mangia bene”, suggerendo una dieta giornaliera equilibrata non troppo pesante per le tasche che potrebbe essere così composta: prima colazione, un cappuccino, pane e marmellata; per il pranzo, un buon primo piatto unico e frutta, mentre, per la cena un secondo piatto con contorno, pane e frutta.

Il patrimonio enogastronomico italiano -spiegano dalla Cia- fortunatamente non ha eguali al mondo e, quindi, può garantire per qualità e salubrità degli alimenti una corretta dieta. Comunque, è allarmante come i prezzi dei prodotti stiano condizionando le abitudini e le esigenze alimentari degli italiani.

Questo -secondo la Cia- è un problema che va seriamente affrontato, anche perché il crollo dei consumi rischia di aggravare, ulteriormente, il reddito degli agricoltori che hanno difficoltà a spuntare prezzi remunerativi con la vendita dei loro prodotti. Infatti, dei circa 400 euro al mese che, oggi, ogni famiglia italiana spende per coprire il proprio fabbisogno di frutta e verdura, solamente 65 euro entrano nelle casse degli agricoltori. A conti fatti, da quanto emerge da un’analisi fatta dalla Cia, prendendo come parametri gli stipendi medi degli italiani e gli attuali costi di mercato dei prodotti agroalimentari, necessari per una corretta e sana alimentazione, mancherebbero all’appello circa 150 euro al mese per nucleo famigliare.