Oltre 300 mila euro per promuovere l’inserimento lavorativo di persone appartenenti alle fasce deboli e al reinserimento professionale dei lavoratori disoccupati da almeno 12 mesi, ovvero iscritti nelle liste di mobilità o in cassa integrazione.

Queste le risorse messe campo dall’assessorato al Lavoro della Provincia di Modena, in base alla legge regionale 45/96, per contributi finanziari a favore delle piccole e medie imprese che hanno assunto o intendono assumere nel corso del 2003 le cosiddette categorie di lavoratori svantaggiati.

Per l’ammissione al contributo, le aziende interessate devono presentare la domanda – utilizzando l’apposita modulistica allegata agli avvisi pubblici – entro il prossimo 23 ottobre per le iniziative di reinserimento professionale ed entro il 28 ottobre per le iniziative di inserimento lavorativo di persone appartenenti alle fasce deboli.

Il testo integrale degli avvisi, con i criteri e le modalità di accesso al finanziamento, nonché la relativa modulistica è disponibile sul sito Provincia e sul sito Lavoro.
Per ulteriori informazioni e chiarimenti tel. 059/209.060 e 059/ 209.061.

Le iniziative finanziabili possono prevedere l’assunzione sia a tempo indeterminato sia determinato (almeno 12 mesi) se rivolte a persone appartenenti alle fasce deboli mentre devono prevedere l’assunzione a tempo indeterminato per gli altri casi.

I contributi sono variabili a seconda della tipologia di assunzione e del tipo di destinatario. Nel caso di assunzione a tempo indeterminato e a tempo pieno di una persona disabile iscritta al collocamento disabili il contributo è di 7 mila euro ai quali vanno aggiunti 1.800 euro se l’invalidità è superiore al 65 per cento, 1.800 euro se l’iniziativa è rivolta ad un lavoratore con handicap intellettivo e/o psichico e altri 1.800 euro se l’azienda ha già coperto l’obbligo (o non ne è soggetta), ad esclusione delle cooperative sociali. Se l’assunzione fosse a tempo determinato la misura dei contributi sopra indicati sarebbe ridotta alla metà, salvo la possibilità di chiedere l’integrazione in caso di trasformazione del contratto a tempo indeterminato.