L’Istat rivede al rialzo l’inflazione di luglio. Si è attestata al 2,7% (rispetto al 2,6% delle stime) con una crescita dei prezzi sul mese dello 0,2%. Il
rialzo dipende però da una revisione dell’indice che riguarda i servizi di telefonia fissa, dopo un errore riscontrato dall’Istat nel calcolo.

La variazione al rialzo dipende dunque da una revisione dell’indice che tiene conto della
manovra tariffaria effettuata da Telecom, che ha aumentato il costo fisso a scatto e ha rimodulato la curva di costo per tempo di chiamata, ricorda l’Istat.

Per quanto riguarda gli altri indici l’Istat ha registrato una variazione dello 0,1% per i prezzi relativi a famiglie di operai e impiegati, con una variazione annua del 2,5%, mentre
l’indice armonizzato ha segnato un -0,1%, attestandosi al 2,9%.

Tra i diversi capitoli di spesa si segnala un +3,3% rispetto a luglio 2002 per la voce ‘prodotti alimentari e bevande
analcoliche’ (+2,8% la variazione annua). Questo dato risente in particolare dell’accelerazione della voce ‘ortaggi’ che sono cresciuti del 7,1% rispetto al 2002 e della ‘frutta’ (+5%).

Variazioni rilevanti si registrano inoltre alla voce alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (+4,2%), alla voce bevande alcoliche e tabacchi (+8%) mentre cala la voce ‘comunicazioni’ anche in seguito alla rettifica operata (-1,2%) con una variazione annua del -0,9%.

Tra le città capoluogo di regione, quelle in cui i prezzi sono cresciuti di più nel mese sono Aosta, l’Aquila e Cagliari con un +0,3%. Prezzi fermi invece a Firenze e Bari, mentre la variazione annua più alta si riscontra invece Napoli (+3,5%) seguita da Torino e Palermo (+2,9%).