La ragazza uccisa si chiamava Silvia Schwwarze, 27 anni, e viveva a Modena. Daniele Candeli, che era stato carabiniere di leva, era residente a Ligorzano, frazione di Serramazzoni, e titolare di
un’azienda artigiana di tendaggi con sede nella vicina Pavullo.


Contro l’ex compagna, con la quale aveva avuto una relazione durata cinque anni, ha sparato tre colpi con una semiautomatica calibro 9. I proiettili hanno raggiunto la ragazza, seduta alla sua scrivania nella ditta ‘Progetto’ all’addome, alla gola e ad un orecchio.

Vicino a lei c’era anche il suo attuale fidanzato, Alessandro Tarantini, 28 anni, magazziniere della stessa ditta dove si tagliano e incollano piastrelle. Candeli, subito dopo
aver ucciso la ragazza, ha puntato la pistola contro di lui sparando diversi colpi e ferendolo all’addome, al braccio e alla gamba. Poi è fuggito per andare a togliersi la vita sotto un ponte della tangenziale con la stessa semiautomatica. Il suo
corpo è stato trovato dai carabinieri intorno alle 11,30.

Tarantini, ferito e sanguinante, si è trascinato e ha raggiunto il telefono dell’ufficio riuscendo a chiamare la madre di Silvia. La donna ha subito avvertito il 118 e la polizia, poi si è precipitata in via dell’Artigianato, raggiunta subito dopo dalle forze dell’ordine e dal magistrato
Fausto Casari. Tarantini è stato trasportato in ambulanza al Policlinico di Modena per essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni sono gravi e la prognosi è riservata.