L’inflazione tendenziale a luglio si attesta al 2,6%. Lo rileva l’Istat secondo le stime preliminari.
La stima conferma i dati delle città campione.

La variazione dei prezzi su base mensile è risultata pari a +0,2%. L’indice armonizzato Ue che tiene conto dei saldi e delle vendite promozionali, è in calo dello 0,1% su giugno e presenta un aumento tendenziale pari a 2,9%, così come il mese precedente. I dati definitivi saranno diffusi l’11 agosto.

L’Istat rileva l’accelerazione
tendenziale dei prezzi alimentari registratasi negli ultimi tre mesi: dal 2,3% su base annua di maggio, al 2,9% di giugno, al 3,2% di luglio. Su base mensile, il dato dei prodotti alimentari a luglio non presenta variazioni, mentre tradizionalmente sono
attesi cali in questo periodo. Hanno inciso, spiega l’Istat, gli effetti della siccità, soprattutto relativamente ai prezzi della frutta.

Su base mensile, gli incrementi più alti, dello 0,5%, sono registrati dal capitolo trasporti (+2,0% tendenziale), trainato dal prezzo della benzina, e dal settore alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (+4,1% tendenziale) a causa degli effetti stagionali.

Nessun capitolo registra flessioni dei prezzi su base mensile.
Nessuna variazione congiunturale per i prodotti alimentari e
bevande analcoliche (+3,2% tendenziale), ma anche per abbigliamento e calzature (+3,2% tendenziale), comunicazioni (-2,6% tendenziale) e altri beni e servizi (+3,4% tendenziale).

Tra i dati su base annua spicca il +8,0% relativo a bevande alcoliche e tabacchi (ha inciso l’aumento delle sigarette di marzo), +0,1% rispetto al mese precedente.