Tenendo in ostaggio il direttore, si erano introdotti nel caveau della Cassa di Risparmio. Avevano già concluso il colpo e stavano scappando col bottino, banconote per 2 miliardi di vecchie lire,
quando sono stati intercettati dai carabinieri che li hanno bloccati.


La rapina era stata preparata da tempo. Era stato tutto studiato nel dettaglio con il preciso obiettivo di ripulire la sede centrale della Cassa di Risparmio di Vignola di viale Mazzini. Tutto è andato lisco ma, mentre uscivano, un impiegato è riuscito a suonare l’allarme ed una pattuglia dei carabinieri ad appena 400 metri di distanza è stata allertata.

I due malviventi hanno opposto resistenza dando vita ad una colluttazione. In quel momento due extracomunitari nei pressi hanno notato la scena e sono intervenuti immediatamente per aiutare i militari che hanno poi ammanettato i rapinatori. Dietro le sbarre sono finiti Pasquale Lombardi Di Muro, bresciano di 39 anni, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine del Nord Italia e con precedenti specifici, insieme a Ezio Cornago, milanese 29enne.

Per loro l’accusa è di rapina aggravata a mano armata, furto e ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Il furto e la ricettazione sono stati loro contestati perchè un mese fa aveano rubato un’Audi A3 che li attendeva in un parcheggio in via Plessi e qualche giorno fa una moto Bmw con la quale avrebbero raggiunto la vettura. Uno dei due malviventi, tempo addietro, è stato anche in cura presso un ospedale psichiatrico giudiziario.